L’IA per l’industria

Nella foto: Zendaya con il vestito-robot creato dall’IA nel film Dune.
TORINO – La conferenza di apertura della fiera Automation & Testing, in corso fino a ieri nella capitale piemontese, ha sottolineato la necessità di affrontare in modo proattivo l’impatto disruptive dell’intelligenza artificiale (AI) anziché esserne intimoriti.
Durante l’evento, il Competence Center Cim4.0 ha presentato uno studio inedito intitolato “L’Intelligenza Artificiale per l’industria, Scenari e linee guida per le imprese del Made in Italy“. Il ceo, 👤 Enrico Pisino, ha illustrato l’obiettivo di fornire uno strumento pratico alle imprese italiane per comprendere e adottare l’IA.
Lo studio analizza il contesto italiano per identificare opportunità e lacune nell’adozione dell’AI. Si sottolinea che l’adozione dovrebbe avvenire secondo le direttive di Industria 5.0, basandosi sulle tecnologie implementate da Industria 4.0 per proiettarsi verso un futuro più sostenibile e competitivo.
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Il mercato globale dell’AI è stato valutato a 150,2 miliardi di dollari nel 2023, con un previsto tasso di crescita annuo composto del 36,8% fino al 2030. Si prevede che l’industria manifatturiera otterrà il maggior beneficio finanziario dall’adozione dell’AI.
Nonostante le opportunità, emerge un divario significativo tra grandi imprese e PMI nell’adozione di queste tecnologie intelligenti. Solo l’8% delle piccole e medie imprese utilizza l’AI nella produzione e il 6% nella logistica, rispetto al 26% e al 32% nelle grandi aziende.
Lo studio del Cim4.0 evidenzia che l’intelligenza artificiale impatta in modo significativo sulla riduzione dei costi di produzione, migliorando l’efficienza e ottimizzando l’intero processo produttivo. Tuttavia, il 62% dei problemi che l’industria affronta riguardo all’adozione dell’AI sono legati a difficoltà nella misurazione del suo valore, complessità nella percezione del suo impatto e scarsa confidenza nella digitalizzazione.
Il ceo Pisino ha sottolineato l’importanza di un’adozione tempestiva delle tecnologie emergenti, con raccomandazioni che includono l’avvio di un processo di trasformazione digitale, una formazione specialistica per i lavoratori e l’implementazione di infrastrutture tecnologiche corrette.
Pisino ha concluso enfatizzando la necessità di una rivoluzione nell’approccio allo sviluppo industriale. Ha incoraggiato ad abbracciare la transizione digitale green come un’opportunità chiave per il Paese. Con un invito a fidarsi dei giovani, suggerisce di conferire loro responsabilità per confrontarsi con il mercato globale. Infine, ha sottolineato che l’intelligenza artificiale diventa una leva cruciale per mantenere la competitività, solo se integrata in un approccio che abbraccia la visione di Industria 5.0 e mette al centro la sostenibilità.