I fiumi, grandi inquinatori
ROMA – Un preoccupante studio condotto dall’Università Tor Vergata di Roma ha rivelato la presenza di grandi quantità di microplastiche nel Tirreno, a soli sei chilometri dalla costa, trasportate dal fiume Tevere. Mentre gli studi sulla presenza di microplastiche si sono spesso concentrati sulle acque marine, questo studio ha evidenziato l’impatto significativo dei fiumi, in particolare del Tevere, nel trasporto di microplastiche nel bacino del Mediterraneo. E ci si interroga sull’apporto dei grandi fiumi, specie di quelli che attraversano le città.
Nel decennio 2006-2016, si stima che oltre 8.000 tonnellate di microplastiche siano state trasportate nel Mediterraneo solo attraverso le vie fluviali. I ricercatori hanno analizzato il fondale del Tirreno di fronte alla foce del Tevere, raccogliendo campioni nell’area marina compresa tra Fiumara Grande e il Canale di Traiano nel luglio 2020.
La raccolta ha coperto quattro diversi livelli di profondità, da 300 metri fino a 6 chilometri al largo della costa. La presenza di polistirolo e microplastiche è stata rilevata in tutti i campioni, con la concentrazione più elevata a 6 chilometri dalla costa, con una media di 45 microgrammi per litro.
In alcuni punti la concentrazione è addirittura salita a 60 microgrammi per litro di sedimento. Queste microplastiche si accumulano sui fondali marini e possono essere ingerite da invertebrati marini come vongole, cannolicchi e gamberetti, influenzando infine la catena alimentare fino ai pesci. E da loro, evidentemente, fino a noi.