ROMA – Le problematiche del mondo dell’agricoltura, all’attenzione dell’opinione pubblica in questi giorni con le manifestazioni dei trattori, sono molto simili a quelle del settore della pesca italiano. In particolare: concorrenza sleale da parte dei paesi extra europei non sottoposti alle nostre stesse regolamentazioni, normative penalizzanti che rendono l’Italia dipendente da importazioni di prodotti agroalimentari, difficoltà di assicurare un reddito dignitoso a imprese e lavoratori di settori primari fondamentali per l’economia del Paese e per l’approvvigionamento alimentare dei cittadini italiani.
Federpesca in una sua nota di questi giorni “esprime apprezzamento per il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha convocato un tavolo dedicato al settore ittico per venerdì 16 febbraio.
La pesca professionale ha bisogno, come noto, di disposizioni tese a proteggere il prodotto nazionale da quello importato, specie dal Far East, per il quale non si conoscono in modo approfondito qualità e utilizzo di eventuali conservanti non ammessi. Un tempo questo che l’Italia intende portate anche sul tavolo della commissione UE, prima possibile.