LIVORNO – Torniamo al 🔌🔋🛳️ “cold ironing”, sul quale quasi tutti i porti italiani stanno avanzando progetti di prossima realizzazione in base ai finanziamenti previsti dal PNRR.Â
Abbiamo giĂ espresso su queste colonne le non secondarie perplessitĂ su queste iniziative.
Anche perché si rischia di mettere il carro davanti ai buoi.
Oggi al mondo vi sono solo 1.975 navi su 107.000 adattate per ricevere l’OPS (Onshore Power Supply), ovvero l’1,8% della flotta mondiale; e dotare la nave di tali impianti occorreranno alcuni milioni di euro. Quindi, continuiamo a domandarmi se non fosse stato più efficiente coordinare meglio il set di regole concernenti il “Decreto Flotte” (che prevede ben 550 mil. di teorico sostegno agli armatori) e favorire in particolare il refitting della flotta Italiana e, contemporaneamente, selezionare solo pochi porti a cui assegnare le risorse relative al “cold ironing” in base allo sviluppo prospettico dei traffici ed in linea con le strategie degli stessi porti.
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Sul tema ci aiuta 👤 Fabrizio Vettosi, managing director del VSL Club Spa, dal 2021 presidente dell’ECSA Ship Finance Work Group europeo, che nel passato ha discusso tanto di cold ironing come “testimone oculare” il giorno dell’inaugurazione degli impianti di Livorno e Savona (usati “ben” due volte nella loro storia e solo a scopo dimostrativo, pur essendo costati alla collettività 20 milioni).
Gli abbiamo chiesto il suo parere.
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