ROMA – Presso la sede romana di Unioncamere si è tenuto il Convegno “INCOTERMS® fra diritto marittimo e diritto del commercio internazionale” organizzato da Aidim-Associazione Italiana del Diritto Marittimo allo scopo di verificare se le clausole Incoterms sono in grado di semplificare e facilitare le fasi negoziali e di promuovere l’uniformità nella negoziazione e nell’interpretazione dei contratti di vendita.
Il convegno è stato aperto dai saluti introduttivi di Antonio Bufalari, segretario generale Assonautica Italiana, Giorgio Berlingieri, presidente AIDIM, Luca Sisto, direttore generale Confitarma, Antonella Straulino, responsabile relazioni internazionali Fedespedi, e Umberto Guidoni, co-direttore generale ANIA.
Elda Turco Bulgherini, presidente del comitato romano dell’Associazione Italiana di Diritto Marittimo, nell’avviare i lavori del convegno ha ricordato che nel commercio internazionale, al fine di identificare con chiarezza il momento/luogo della consegna, sono state introdotte una serie di termini chiamati Incoterms (International Commercial Terms) elaborati dalla Camera di Commercio Internazionale (CCI) per la prima volta nel 1936. L’ultima edizione degli Incoterms, entrata in vigore il 1° gennaio 2020 ha lo scopo di adeguare le nuove regole alle mutate condizioni ed esigenze della pratica del commercio internazionale .
Marco Lopez De Gonzalo, professore associato di diritto della navigazione, Università Statale di Milano, nella sua relazione ha trattato dei profili generali degli Incoterms, a partire dal loro inquadramento come clausole standard del commercio internazionale. In tale contesto, gli Incotems svolgono la funzione di integrare, precisare ed eventualmente derogare la disciplina legislativa di cui all’art. 1510 cod. civ. o all’art. 32 della Convenzione di Vienna del 1980. Affinché tale funzione venga assolta con successo è necessario che a dette clausole sia data una interpretazione uniforme nei diversi ordinamenti interessati.
Chiara Tincani, professore associato di diritto della navigazione, Università di Verona, si è soffermata su quale rilievo possano avere gli Incoterms rispetto alla Convenzione di Vienna, mettendo in luce la sua derogabilità, ma negando agli stessi Incoterms natura di prassi vincolante, in coerenza con la dottrina tedesca. Ha quindi affrontato la possibile incidenza delle clausole nell’ordinamento italiano, negando l’applicabilità dell’art. 1340 cod. civ. e, quindi, la possibilità di configurare tali condizioni come clausole di uso.
Enzo Fogliani, avvocato del Foro di Roma, ha svolto una relazione sulle clausole lncoterms del trasporto per nave sui formulari assicurativi ICC richiamati dalle clausole CIF e CIP, esaminando nel dettaglio le clausole FOB (Free on Board), FAS (Free Alongside Ship) e CFR (Cost and Freight) evidenziandone la ripartizione dei rischi e dei costi del trasporto in ciascuna di tali clausole. Ha poi preso in esame le clausole CIF (Cost, Insurance and Freight) e CIP (Carriage and Insurance Paid To), contenenti l’obbligo assicurativo a carico del venditore.
Mario Riccomagno, avvocato di Genova, ha trattato il tema del finanziamento nella compravendita internazionale prendendo come base la Convenzione di Vienna del 1980.
Simone Vernizzi, professore associato di diritto della navigazione, Università di Modena Reggio Emilia, ha ricordato che, con l’ordinanza a Sezioni Unite del maggio 2023 il Supremo Collegio sancisce espressamente l’idoneità della clausola Ex works, apposta ad un contratto di compravendita internazionale a distanza di beni mobili, ad individuare il luogo di consegna, non soltanto ai fini del trasferimento dei rischi ovvero della ripartizione dei costi dell’operazione, bensì anche per quel che concerne la determinazione della competenza giurisdizionale.
Antonio Bufalari, segretario generale Assonautica Italiana, dopo aver portato i saluti di Giovanni Acampora, presidente, ha affermato che Assonautica Italiana, come rappresentanza di Unioncamere per la promozione dell’Economica del Mare, ha accolto con piacere l’opportunità di ospitare l’Associazione Italiana di Diritto Marittimo I lavori sono stati conclusi da Alfredo Antonini, professore ordinario di diritto dei trasporti, Università di Udine.