La Marina italiana, oggi e domani
ROMA – Il “Rapporto 2022” della Marina Militare italiana è stato pubblicato in un supplemento della Rivista Marittima arrivato agli abbonati nei giorni scorsi, malgrado portasse la data del maggio. Un ritardo che fa riflettere sul servizio delle poste per i periodici, servizio evidentemente sempre più marginale di fronte alle tante scelte alternative dell’istituzione.
Anche se in ritardo, il “Rapporto”, introdotto dal capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio di squadra Enrico Credendo, delinea lo scenario nel quale la forza armata del mare deve muoversi per difendere gli interessi nazionali che navigano per mantenere parte le arterie essenziali del paese. Ma non solo: vi si parla diffusamente anche dell’impegno quotidiano, troppe volte ignorato o sottovalutato, di donne e uomini dell’arma. Il tutto. Con un accresciuto compito anche per la difesa delle fonti energetiche, sempre più differenziate e lontane: che comporta anche una proiezione del tutto nuova sui fondali marini, dove corrono non solo i gasdotti più importanti, ma anche le vitali reti di telecomunicazioni con gli altri paesi del bacino Mediterraneo.
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Il “Rapporto” si addentra anche sulle componenti d’arma, a cominciare da nuovi aerei F35B per la portaerei italiana, sul personale e le specializzazioni (compresa la dichiarata carenza di almeno 30 mila professionalità rispetto all’attuale organico di 160 mila unità) su mezzi in costruzione e strutture portuali, fino ai programmi di costruzioni specifiche anche per i nuovi compiti. Una settantina di pagine ben illustrate che rendono onore sia ai giovani con il “solino” azzurro, sia all’industria navale italiana che svetta anche a livello internazionale. (A.F.)
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