LIVORNO – È stato sottoscritto un accordo attuativo tra Comune di Livorno e Università di Pisa che rende operativo il protocollo d’intesa che prevede la possibilità da parte del Comune di collocare alcuni apparati di storage presso il Green Data Center (GDC) dell’Università per effettuare copie di sicurezza dei propri dati, “incrementando la sicurezza del patrimonio informativo dell’Ente e consente all’Università di collocare alcuni dispositivi funzionali alla gestione del collegamento alla rete GARR delle scuole superiori presenti sul territorio comunale”.
L’accordo prevede inoltre che i tecnici del Comune di Livorno e dell’Università potranno accedere ai reciproci datacenter per la gestione dei rispettivi apparati.
Ne hanno parlato a Palazzo Comunale, per il Comune di Livorno Barbara Bonciani, assessora all’Innovazione e all’ Università e Stefano Lodi Rizzini, dirigente settore Sistemi Informativi; per l’Università di Pisa il professor Giuseppe Anastasi, delegato del Rettore per la transizione digitale, il professor Marco Macchia, delegato del Rettore per i rapporti con il territorio,e il dottor Stefano Suin, dirigente della Direzione infrastrutture digitali Unipi.
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L’accordo tra Comune di Livorno e Università di Pisa rappresenta – ha detto il Comune – una buona pratica che rende evidenti le potenzialità della collaborazione tra enti locali e istituzioni universitarie. In particolare, l’accordo consente di raggiungere due risultati importanti: offre all’Ente la possibilità di rafforzare la propria postura in termini di sicurezza dei dati, avendo la possibilità di disporre di un sito di backup presso il Green Data Center dell’Università di Pisa; consente alle scuole superiori del Comune di Livorno di essere connesse ad una rete dati ad alte prestazioni, condizione abilitante per una didattica moderna e supporto fondamentale per lo sviluppo di progettualità e sperimentazioni a carattere innovativo, in particolare nell’ambito delle materie STEM.
L’accordo e, più in generale, la collaborazione tra l’Università di Pisa e il Comune di Livorno, rientrano nel più ampio impegno di consolidamento e valorizzazione di tutte quelle relazioni con il contesto sociale ed economico del territorio toscano che l’Ateneo porta avanti con decisione già da anni.
È il caso, appunto, dell’area di Livorno, dove l’Università pisana ha da tempo una presenza stabile anche con attività relative alla “terza missione”: dalle segreterie studenti al Polo Universitario Sistemi Logistici di Villa Letizia, fino ai rapporti, strettissimi, con l’Accademia Navale e tanti altri enti territoriali.
Un modello di relazione il cui punto di forza è il ruolo interattivo e di reciprocità dell’Università rispetto al sistema locale, in cui l’Ateneo pisano, senza perdere la sua connotazione internazionale, diventa il motore di un processo di crescita e di sviluppo territoriale.
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Collegata, dal marzo di quest’anno, con secondo nodo (PoP) alla rete nazionale a banda ultra-larga di nuova generazione “GARR-T”, dedicata alla comunità dell’istruzione e della ricerca, la rete dell’Università di Pisa ha oggi una banda utilizzabile di 100 Gigabit/secondo che consente agli enti del territorio di mettere a disposizione della comunità servizi digitali di ultima generazione che permettono una miglior gestione del tempo e significativi risparmi in termini di risorse.
Un potenziamento, dunque, dà modo di sfruttare a pieno le potenzialità e di valorizzare le risorse dell’infrastruttura territoriale dell’Ateneo. In primo luogo, il Green Data Center dell’Ateneo, uno dei principali datacenter italiani nel panorama delle Pubbliche amministrazioni, asset strategico per le attività di ricerca dell’Università di Pisa e uno dei pochissimi classificato «A» da AgID.
Ma anche elemento centrale di quello che un vero proprio “modello UniPi” di transizione digitale, in cui l’Università di Pisa mette a disposizione del territorio le sue infrastrutture e le sue forti competenze nel campo dell’ICT. Modello che oggi coinvolge non solo la comunità universitaria e scientifica pisana, ma anche le reti civiche e le scuole di ogni ordine e grado di Pisa e di Livorno, con importanti ricadute sia a livello sociale che economico.