LIVORNO – Lì per lì ci siamo augurati – e ce lo auguriamo anche adesso – che quanto accennato quasi con pudore dal procuratore della Cpl Antonio Rognoni nella conferenza stampa in Comune – sulla visita degli studenti di logistica in porto – fosse un episodio Rara Avis, come dicevano i nostri avi latini. Ma lascia comunque perplessi: perché nell’affannosa e qualche volta esagerata corsa per ridurre l’inquinamento da motori endotermici, l’accenno al tentativo dei portuali di trasportare in porto le balle di cellulosa con la ferrovia invece che camion, fatto abortire da FS (?) per motivi di concorrenza non può non preoccupare.
Rognoni, come abbiamo riferito nel numero scorso, se l’è lasciato sfuggire quasi malvolentieri. E si può capire: il trasferimento delle balle di cellulosa dalla nave al deposito costruito dai portuali, e dal deposito alle destinazioni, richiede decine e decine nei pianali trainati da trattori a gasolio, di Tir ed altri.
La Compagnia portuali aveva messo su una “catena” di vagoni con trazione elettrica – ci dicono – che avrebbe fatto risparmiare costi e inquinamento.
Ma è stata presto fatta abortire “per motivi di concorrenza” da chi ha in un modo o nell’altro il monopolio delle ferrovie.
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