Test sulle super-bombe, fermiamoli

Nella foto: L’esperimento sull’atollo di Bikini

BRUXELLES – È stata celebrata sabato scorso la giornata mondiale contro i test nucleari, una ricorrenza voluta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) per sensibilizzare sui rischi degli esperimenti nucleari a scopo bellico. L’iniziativa va di pari passo con l’attuazione del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari, ratificato nel 1996 ma tuttavia mai entrato in vigore. 

Ma quali sono gli obiettivi di questa giornata mondiale, perché si celebra il 29 agosto di ogni anno e, soprattutto, perché partecipare? La Giornata mondiale contro i test nucleari – specificano gli organizzatori – riguarda unicamente le attività di sensibilizzazione per chiedere lo stop agli esperimenti in ambito militare, come la creazione di nuove bombe atomiche o il perfezionamento delle esistenti. Si celebra il giorno dell’esperimento post-seconda guerra mondiale a Bikini, che ebbe negli anni successivi tragiche ricadute in quel tratto di Pacifico.

A dispetto delle credenze comuni – continua l’organizzazione – questa ricorrenza non riguarda invece la ricerca scientifica sul nucleare impiegato a scopi positivi, come lo studio di nuove e più sicure tecnologie per lo sfruttamento dell’atomo per produrre energia. Il richiamo al militare è particolarmente attuale viste le ricorrenti minacce di ricorrere alle bombe atomiche nel tragico conflitto tra Russia e Ucraina. 

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