Assocostieri, spingere sul biometano

Elio Ruggeri

MILANO – Assocostieri, a valle della recente presentazione presso il GSE dello studio di ricerca dell’Osservatorio gas rinnovabili della Bocconi, ha voluto esprimere alcune osservazioni in merito.

Il presidente 👤 Elio Ruggeri (SNAM) ha evidenziato in una lunga nota l’importanza del ruolo del biometano sia per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, sia per contribuire alla transizione ai gas rinnovabili e sostenibili, al fine di affrontare le sfide poste dagli ambiziosi obiettivi fissati dal RepowerEU, il quale punta sulla risorsa del biometano per sostituire il 20% dell’importazione di gas naturale proveniente dalla Russia.

Attualmente il potenziale del biometano risulta ancora contenuto; pertanto Assocostieri in questi mesi si è mossa presentando, nelle sedi opportune, molte delle proposte che hanno di fatto agevolato lo sviluppo del settore. L’associazione è grata per l’attenzione prestata da parte di tutti gli attori istituzionali coinvolti, in particolare il ministro Pichetto Fratin, dell’atteso decreto sulle Garanzie di Origine del luglio scorso. L’attuale versione del decreto relativo appare idonea a supportare la virtualizzazione del metano rinnovabile, essenziale per la fase di transizione.

 Assocostieri propone, per il futuro,  di affrontare la necessità di un fine tuning del quadro incentivante, per raggiungere gli obiettivi del 35BCM al 2030 posti dal RepowerEU. Si ricorda che i target del PNRR richiedono una produzione supplementare di 0,6 BCM entro la fine del 2023, per raggiungere i 2,3 BCM entro la deadline del PNRR, fissata al 30 giugno del 2026. Occorre anche assicurare un’effettiva convenienza, anche economica, per la riconversione degli impianti di produzione elettrica a biogas in impianti di produzione di biometano. Fatta salva la proroga degli incentivi agli impianti biogas, occorre che la tariffa incentivante, in corso di definizione da parte di ARERA, non vada a vanificare l’intento di spostare la risorsa biogas verso i settori hard-to-abate, che l’Italia condivide pienamente con la UE. Serve inoltre favorire il ricorso alla liquefazione per gli impianti che mostrino criticità di connessione alla rete, per distanza o per congestione dei tratti di rete di distribuzione interessati; e infine disinnescare la burocrazia sui passaggi vari.

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