Altra coca in un container

LIVORNO – Forse è una partita minore, rispetto alle altre scoperte nel corso dei mesi nel porto labronico (e in altri porti italiani) ma certamente conferma una realtà inquietante, quella che il fiume di doga diretta all’Italia e all’Europa non si arresta.

Considerato che per ogni kg scoperto ne passano in genere altri 5, c’è da immaginare la portata dell’impegno delle forze di polizia addette ai controlli, e qualche volta anche la loro frustrazione.

Ma per fortuna, non sempre.

Intanto il presidio di controllo doganale nel porto di Livorno conferma la sua efficacia, a breve distanza dei precedenti sequestri operati in questi ultimi due mesi. Un altro significativo risultato nella lotta al traffico di stupefacenti è stato realizzato dai funzionari del locale Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane e dai Finanzieri: sono stati sequestrati 48,500 kg. di cocaina pura suddivisa in decine di panetti.

Il sequestro è il frutto del dispositivo di controllo realizzato da GdF e da ADM all’esito di un’attenta analisi dei rischi dei contenitori presenti nel terminal per individuare una possibile spedizione, che potesse essere utilizzata per occultare una partita di sostanze stupefacenti.

L’esperienza, le risorse messe in campo dai funzionari antifrode di ADM e dai militari delle Fiamme Gialle del Gruppo di Livorno – riferisce il comunicato congiunto – nonché la fattiva collaborazione del Terminal hanno consentito, dopo un meticoloso lavoro di incrocio dati, di individuare il contenitore proveniente dal Sud America, al cui interno erano stati occultati i panetti di cocaina. Anche in questo caso, per cercare di ingannare le attività ispettive, i panetti di cocaina erano nascosti nella struttura del contenitore che trasportava un carico alimentare, ma gli strumenti in dotazione all’Agenzia delle Dogane e Monopoli e le unità cinofile della Guardia di Finanza ne hanno permesso il ritrovamento.

L’importante risultato conferma la sinergia operativa rafforzata dall’esecuzione del Protocollo d’intesa relativo ai rapporti di collaborazione tra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di Finanza.

Lo stupefacente, dopo essere stato campionato ed analizzato dal locale Laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane, verrà distrutto presso l’inceneritore e così strappato alle piazze di spaccio ove avrebbe fruttato alla criminalità organizzata oltre 34 milioni di euro.

Le attività, effettuate in stretta sinergia operativa tra Fiamme Gialle ed ADM, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Livorno che ha convalidato il sequestro.

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