Quel maledetto asse dell’elica…

Nella foto: L’imbarcazione in pericolo scortata dalla CP 867.
LIVORNO – Non è il primo caso, e probabilmente non sarà l’ultimo: perché la guarnizione che rende stanno il passaggio a scafo dell’asse dell’elica è uno dei punti deboli di un’imbarcazione, e troppo spesso durante il rimessaggio invernale non viene controllata.
L’ultimo caso è avvenuto giovedì scorso su un’imbarcazione di 16 metri che stava all’improvviso imbarcando acqua mentre navigava a circa 12 miglia a largo di Cecina.
L’unità, con a bordo una coppia di cinquantenni, era partita da Marciana Marina ed era diretta a La Spezia. Il conduttore, avendo notato un leggero rallentamento della sua velocità ed un assetto leggermente più appoppato assunto dall’imbarcazione, visto crescere in sentina il livello dell’acqua lanciava immediatamente il Mayday.
Scattava subito la procedura di soccorso: la motovedetta CP 867 partiva da Livorno insieme al battello veloce GC B60 della Guardia di Finanza. Il personale della CP 867, raggiunta l’imbarcazione, procedeva con cautela ad affiancarla, prestando la necessaria assistenza per l’impiego dei mezzi di esaurimento di bordo, e procedendo a scortare l’imbarcazione in difficoltà a lento moto fino al porto di Cecina, dove veniva prontamente alata con una gru.
Tutti i soccorsi sono stati coordinati dalla Sala Operativa della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Livorno che nell’occasione raccomanda di verificare sempre prima di intraprendere la navigazione il buon funzionamento degli apparati e delle dotazioni di bordo e ricorda che per le emergenze in mare è sempre attivo il numero blu 1530 ed il numero unico di emergenza 112.