ARPAT analizza AAMPS Livorno

Nella foto: Il nuovo campionamento delle scorie effettuato dal gestore a fine giugno scorso.

LIVORNO – L’ARPA Toscana, in merito all’impianto di termovalorizzazione AAMPS ubicato nell’area Picchianti di Livorno, intende rassicurare che le scorie (o ceneri pesanti) derivanti dal processo di combustione non hanno avuto alcun impatto sui comparti ambientali che possano influire sulla salute dei cittadini.

A fronte dei complessi controlli nell’ambito del procedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), che prevedono controlli sulle emissioni, acque sotterranee e rifiuti, in occasione del campionamento effettuato nel febbraio scorso, il materiale esaminato è risultato classificabile come “rifiuto pericoloso”.

Dal processo di termovalorizzazione si generano due tipologie di rifiuti, ossia le ceneri leggere dalla sezione di depurazione dei fumi di combustione, e le scorie (ceneri pesanti), dalle griglie del forno di incenerimento. Queste ultime rappresentano oltre il 20% dei rifiuti inceneriti e nel caso dell’impianto di Livorno, vengono avviate a recupero presso aziende specializzate, che le utilizzano inglobate in materiali cementizi. Sicuramente questo tipo di impiego non può ingenerare problemi alla salute della popolazione, in quanto le scorie non vengono utilizzate direttamente nell’ambiente, grazie al processo produttivo utilizzato.

A fine giugno ARPAT ha presenziato al campionamento sulle scorie a cura del gestore e seguirà le successive attività analitiche per garantire i necessari approfondimenti sulle caratteristiche dei materiali, non richiedendo la fermata dell’impianto poiché non sono stati riscontrati superamenti emissivi né impatti diretti sull’ambiente né impatti sui comparti ambientali potenzialmente interessanti per la salute pubblica. L’analisi contestata è relativa ai rifiuti prodotti dall’impianto, che rimangono come scorie dopo l’incenerimento dei rifiuti stessi e che vengono smaltiti/recuperati secondo normativa vigente.

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