ANAV, dati emissioni climalteranti

ROMA – ANAV, l’Associazione del trasporto di passeggeri con autobus 🚌🚍 di Confindustria, ha presentato i risultati dello studio “Transizione energetica e neutralità tecnologica nel TPL” condotto da RINA, multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica.

🗣️ “Il totale degli autobus in circolazione sul territorio nazionale incide solo per lo 0️⃣,7️⃣% delle emissioni climalteranti – sottolinea il presidente di ANAV, 👤 Nicola Biscotti, riprendendo lo studio di RINA -, mentre la sola realizzazione dell’obiettivo di shift modale previsto nel PNRR, ovvero di trasferimento alla mobilità collettiva del 1️⃣0️⃣% della mobilità privata motorizzata, sarebbe in grado di realizzare un risultato doppio, cioè pari alla riduzione del 1️⃣,7️⃣% del totale delle emissioni climalteranti”.

L’inserimento nel parco veicolare di mezzi a zero emissioni è condizionato da vincoli tecnologici e di infrastruttura, nonché dai costi di realizzazione mediamente più alti, soprattutto per i veicoli a batteria elettrica e a idrogeno. Un’alternativa è rappresentata dai veicoli di ultima generazione ad alimentazione tradizionale e ibrida, accanto ai biocarburanti ritenuti meritevoli di attente indagini e sperimentazioni. La crisi innescata dallo scenario geopolitico attuale ha comportato una crescita del prezzo dell’energia e, in particolare, del metano e dell’energia elettrica.

🗣️ “Prezzi che oggi – prosegue Biscotti -, anche nello scenario migliore, sono comunque superiori nell’arco di vita utile del veicolo a quelli delle alimentazioni tradizionali, per valori fino al 2️⃣5️⃣% come nel caso dell’autobus elettrico”.

Biscotti ha ricordato che occorre tenere conto della sostituzione, entro la fine di quest’anno, dei quasi 1️⃣0️⃣.0️⃣0️⃣0️⃣ bus Euro 2 ed Euro 3, i quali dall’anno prossimo non potranno circolare per effetto dei vincoli di legge vigenti.

🗣️ “Un approccio graduale alla transizione energetica – conclude Biscotti –, portata avanti anche con tecnologie tradizionali supportate da combustibili a basso impatto carbonico, è dunque la soluzione migliore per aumentare la qualità del servizio e la sua attrattività, indispensabili per stimolare lo shift modale dalla mobilità privata a quella pubblica, coniugando il rispetto delle esigenze di adeguamento degli operatori, delle tecnologie e del settore al requisito della sostenibilità ambientale”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

*