ROMA – Le normative incentivano, anche se la burocrazia per l’istallazione di un impianto fotovoltaico è ancora faticosa. Ma quanto dura, una volta istallato, un impianto fotovoltaico? A questa domanda non vi è una risposta univoca, poiché molto dipende dalla qualità dei materiali impiegati per la sua costruzione, il tipo di esposizione agli agenti atmosferici e alla messa a punto dello stesso impianto.
In genere, i produttori stimano circa 1⃣5⃣ anni di utilizzo prima che l’efficienza di produzione scenda sotto a soglie che impediscono di soddisfare le necessità domestiche. Ma in realtà le tempistiche sembrano essere più estese, poiché le rilevazioni sul campo mostrano un calo medio del 6⃣% nell’efficienza a 2⃣0⃣ anni di distanza dalla prima installazione.
Fatta questa premessa, quando si rende necessaria la sostituzione di un impianto fotovoltaico?
• Danneggiamenti: i pannelli fotovoltaici possono guastarsi nelle loro componenti elettriche o elettroniche o, ancora, essere danneggiati da fenomeni atmosferici quali grandinate particolarmente violente;
• Riduzione della produzione: più si avvicinano al termine del loro ciclo di vita, minore sarà la capacità dei pannelli fotovoltaici di produrre energia. Si potrà infatti notare un rallentamento a livello dei contatori in entrata. Ancora, si potrebbe rilevare una maggiore richiesta di energia alla rete rispetto al solito, anche in condizioni atmosferiche favorevoli, come giornate pienamente assolate;
• Ampliamenti: se si decide di ampliare il proprio impianto fotovoltaico, ad esempio aumentandone la potenza da 3 a 6 KW, può essere indicato sostituire i pannelli già esistenti per montarne di nuovi più efficienti. Le tecnologie solari corrono infatti veloce e, a distanza di pochi anni, si potrà approfittare di maggiori capacità a parità di spazio occupato, a prezzi sempre più ridotti.
Quando si decide di sostituire un impianto fotovoltaico, la prima domanda che sorge è sempre la stessa: come avviene lo smaltimento? A chi devono essere consegnati i vecchi pannelli, vi sono delle necessità specifiche?
Tutte domande che potrebbero far sorgere delle legittime preoccupazioni, tuttavia che trovano risposta nella legge.
L’Italia ha recepito innanzitutto la Direttiva Europea 2008/98/CE, che prevede che la responsabilità dello smaltimento dei pannelli fotovoltaici sia a carico del produttore, il quale inserirà i costi di trattamento dei rifiuti già nel prezzo iniziale dell’impianto.
Dopodiché, il Quarto e il Quinto Conto Energia del 2014 ha incluso la Direttiva Europea 2012/12/UE, che prevede diversi scenari per lo smaltimento e il riciclo. In buona sostanza:
Per i pannelli prodotti prima dell’aprile 2014, la spesa di smaltimento è teoricamente a carico del proprietario. Tuttavia, il modello prevede la possibilità del ritiro “uno contro uno”: ossia all’acquisto del nuovo impianto, si possono cedere gli oneri di trattamento al nuovo produttore;
Per i pannelli prodotti dopo l’aprile 2014, il costo dello smaltimento è completamente a carico del produttore.