TORINO – Panta Rei, dicevano i filosofi greci.
Ovvero: tutto passa.
Così 👤 Paolo Vitelli, inventore del gruppo Azimut dello yachting allagatosi poi anche ai mega-yacht Benetti, ha ceduto nei giorni scorsi il timone dell’azienda alla figlia 👤 Giovanna.
Classe ’47, il fondatore di Azimut Benetti e quest’anno, per la Camera di Commercio di Torino, «Torinese dell’anno» ha festeggiato invitando centomila torinesi a Piazza dei Mestieri, un’istituzione che forma i giovani insegnando loro una professione: per ciascuno, pane e una bottiglia di birra o una scatola di gianduiotti.
Il passaggio del testimone alla figlia Giovanna, da molto tempo in azienda è stato a lungo preparato. 🗣 «Un passaggio naturale. Giovanna è cresciuta a pane e barche – ha detto Paolo – Da quando è entrata, ha fatto molto e in particolare sul prodotto; ha dato uno stile; oggi stiamo accelerando sulla parte tecnologica e lei è molto preparata anche in questo ambito».
L’azienda dei super yacht è partita dal noleggio delle barche – ha scritto il Corriere di Torino – quando Vitelli aveva solo 21 anni. 🗣 «A giugno del quarto anno di economia avevo terminato già tutti gli esami (un’operazione che eravamo riusciti a fare solo in due, su duemila). Inizio affittando barche – dice l’imprenditore al giornale -, poi passo alla compravendita dell’usato, cercando qualche rappresentanza estera in conto vendita (non avevo i soldi per comprarle)».
Avvia l’importazione di imbarcazioni olandesi, inglesi e francesi, in pochi anni si fa notare dai maggiori cantieri.
Era il ’74 quando decide di iniziare la produzione in Italia, con il supporto di bravi progettisti inglesi e artigiani italiani.
Nel 1980 la Azimut diventa cantiere.
Cinque anni dopo acquista la Benetti, un marchio storico del lusso, il più famoso per le «signore del mare» e apre i cantieri di Avigliana e Viareggio.
Oggi fattura 1⃣,2⃣ miliardi, con 2⃣1⃣0⃣0⃣ dipendenti, oltre migliaia di appaltatori.
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