Avanza l’idrogeno green

António Campinos
BRUXELLES – Mentre infuria la guerra – non si sa fino a quanto reale e quanto politicizzata – sui carburanti tradizionali, nuovi brevetti nel settore dell’idrogeno sempre più spesso riguardano tecnologie per l’H2 green e low-carbon.
La corsa allo sviluppo vede saldamente in testa Unione Europea e Giappone, mentre gli Stati Uniti restano indietro, forse anche per la maggiore disponibilità di carburanti fossili.
A scattare la fotografia del percorso di evoluzione del comparto è il nuovo studio ‘Hydrogen patents for a clean energy future: A global trend analysis of innovation along hydrogen value chains’ (consultabile integralmente a questo link) appena pubblicato dall’European Patent Office (EPO) e dall’International Energy Agency (IEA).
Il dossier utilizza i dati raccolti dai registri dei brevetti a livello globale per analizzare l’attuale stato di sviluppo delle tecnologie per l’idrogeno, comprendendo nel lavoro di ricerca tutte le componenti della value chain: dalla produzione allo stoccaggio fino alla distribuzione e agli utilizzi finali.
🗣 “L’idrogeno giocherà un ruolo cruciale nel processo di decarbonizzazione dell’Europa, ma per esprimere tutto il suo potenziale ha urgente bisogno di un ampio range di tecnologie innovative” ha spiegato il presidente dell’EPO 👤 António Campinos. “Il nostro studio evidenzia una serie di indicazioni incoraggianti e conferma che il Vecchio Continente è uno dei protagonisti di questo percorso di evoluzione tecnologica”.
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🗣 “I dati raccolti ci dicono – ha aggiunto 👤 Fatih Birol, executive director dell’IEA – che gli innovatori stanno rispondendo alle necessità tecnologiche della nascente hydrogen economy, ma mettono in luce anche una serie di aree, specialmente nel campo degli end-user, che necessitano di ulteriori sforzi”.
Nella sostanza, i tempi non sono ancora maturi per un trapasso globale, ma già si intravede una nuova era in cui l’idrogeno assumerà il ruolo di carburante principe.
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