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Gasolio, TIR in crisi

LIVORNO – Vale per tutta Italia ma in un porto “multipurpose” come quello labronico  il peso è ancora maggiore.

🚨🚨 È allarme da parte di CNA FITA sull’impennata dei costi ⛽ per l’autotrasporto 🚚🚛 .

🗣 “Nel 2023 – spiega il presidente 👤 Massimo Angiolila fine degli sconti sull’accisa nei carburanti e l’incremento dei pedaggi autostradali determineranno un aumento annuo dei costi pari a 10.300 euro per ogni veicolo pesante”. Come noto il governo ha già mobilitato in campo nazionale la Guardia di Finanza, nella probabilità che ci sia nel settore anche una forte speculazione.

L’Italia sale infatti al terzo posto nella graduatoria dei prezzi del gasolio alla pompa più alti d’Europa. A registrarlo l’Osservatorio sui prezzi dell’energia della Commissione europea, che al 2⃣ gennaio scorso evidenzia un prezzo di 1⃣,8⃣9⃣0⃣ euro al litro.

🗣 “Sbalordisce che a far lievitare a dismisura il costo del carburante sia l’incremento di accisa e tasse sull’accisa, passate da una incidenza sul prezzo finale pari al 3⃣8⃣,7⃣% lo scorso 5⃣ dicembre al 5⃣0⃣,6⃣9⃣% attuale. È una situazione insostenibile – conclude Angioli – che nell’immediato richiede perlomeno un intervento in grado di riportare il prezzo del gasolio alla pompa al livello medio europeo e il ripristino immediato del meccanismo di recupero delle accise per le imprese di trasporto merci. Questi aumenti dovranno essere altrimenti inevitabilmente recuperati dalle imprese con un aumento delle tariffe, perché non è possibile che tutti gli anelli della catena della distribuzione delle merci guadagnino e solo l’autotrasporto rimetta”.

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🗣 “Per le imprese di autotrasporto la stangata è pesantissima – aggiunge il coordinatore del settore 👤 Alessandro Longobardiperché condiziona fortemente la principale fonte di energia utilizzata per alimentare i motori dei camion tramite i quali si svolge il loro lavoro. Un gravoso fardello a cui si aggiungono gli aumenti di tutte le voci di costo correlate a questa attività. In particolare l’aumento del 2⃣% sulle tariffe che ASPI ha applicato a decorrere dal primo gennaio 2⃣0⃣2⃣3⃣ sulle tratte autostradali di cui è concessionaria. Una impresa di autotrasporto percorre mediamente il 7⃣0⃣% su tratte autostradali e questo aggiornamento costerà circa 3⃣0⃣0⃣ euro l’anno per ogni veicolo di cui ha disponibilità. Una misura, peraltro, in palese contraddizione con i disagi, consistenti e purtroppo anche drammatici, ascrivibili al comportamento di Autostrade per l’Italia nella gestione della rete autostradale di sua competenza. Criticità accertate, e già sanzionate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che continuano a determinare gravi danni all’economia, soprattutto alle imprese di trasporto, a causa dei maggiori tempi di percorrenza che si riverberano inesorabilmente sui costi di gestione e sulla qualità della vita”.

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Pubblicato il
14 Gennaio 2023

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