Ovunque, sotto ogni mare
Un amico che ci segue con interesse, A.R. ci ha inviato questa foto con un lapidario commento:
✍ ✍
Ormai ce li troviamo ovunque!
*
🗣 🗣
L’immagine è significativa: un moderno sottomarino, non si capisce bene di che nazionalità ma poco cambia, che emerge con la “vela” alla banchisa, spezzando uno spessore di ghiaccio che sembra notevole.
L’amico sa bene che non è il primo della serie: sotto la banchisa polare i sottomarini nucleari russi, Usa, fors’anche inglesi, francesi e cinesi (sono le nazioni che hanno sottomarini nucleari) più quelli minori di altre nazioni, scorrazzano da anni, e spesso hanno anche rischiato incidenti tra loro.
Peggio ancora in Mediterraneo, cioè a casa nostra, come del resto ha confermato anche di recente il capo di Stato Maggiore della Difesa ammiraglio Cavo Dragone.
Non dimentichiamo comunque che la navigazione dei sottomarini sotto la calotta polare è iniziata dall’epoca di questi sofisticati battelli, che sono – come noto – diversi dai sommergibili.
Questi ultimi sono navi di superficie, come concetto, capaci di immergersi: mentre i moderni sottomarini hanno scafo, motorizzazioni e sistemi interni che privilegiano la navigazione sott’acqua.
Il primo sottomarino che ha navigato sotto il polo nord (1958) ed è emerso spaccando il ghiaccio fu il Nautilus Usa, primo anche a propulsione nucleare.
Seguito l’anno dopo da un altro sottomarino, sempre Usa Navy, lo Skate. Da quello che si legge anche la Russia ha permanentemente sottomarini in quelle aree.