Fusioni e acquisti al top
ROMA – In Italia il settore della logistica e del trasporto sta dimostrando una crescente vivacità di operazioni di fusione e acquisizione che stanno interessando anche il mondo della finanza.
Lo sottolinea “SupplyChain” in un lungo servizio di cui riportiamo alcuni passi.
[hidepost]
Secondo la Liuc Business School, a fronte delle trasformazioni organizzative, tecnologiche e di mercato che lo hanno caratterizzato in questi ultimi anni – scrive il sito – vari fattori stanno spingendo verso una maggiore concentrazione del settore: dalla necessità di consolidare le posizioni raggiungendo dimensioni tali da poter competere su una molteplicità di mercati, all’esigenza di ampliare i servizi offerti, integrando, a monte e a valle, pezzi della supply chain.
Dimensione internazionale dei mercati, frammentazione dei flussi fisici e sviluppo dei nuovi canali di vendita online, hanno spinto verso un interesse crescente per la logistica.
La stessa complessità organizzativa e tecnologica dei processi è stato un potente fattore di cambiamento degli assetti di mercato e di selezione degli attori presenti, favorendo i processi di concentrazione che hanno coinvolto, sia grandi player internazionali del trasporto e della logistica, sia realtà nazionali di più modesta dimensione.
La spinta all’integrazione dei vari anelli della catena logistica ha avuto una forte accelerazione negli ultimi anni.
Attori globali come le shipping lines specializzate nel trasporto marittimo dei container – ricorda “Supply Chain” – sono «scese a terra», acquisendo pezzi importanti della catena, in un’ottica di one-stop-shopping.
Ma anche la finanza si è accorta dell’importanza della logistica e del suo ruolo strategico nel mondo globalizzato: in tutta Europa un numero crescente di operazioni di Merger & Acquisition nel settore della logistica e dei trasporti è stato finanziato da fondi di investimento. Anche in Italia, la reddittività di alcuni segmenti del settore ha attirato del private equity, come testimoniato dalle operazioni che hanno coinvolto varie società italiane a partire dagli anni 2000.
Da qui, la necessità di una preparazione sempre più approfondita e “scientifica” di chi è chiamato a gestire i vari anelli della catena logistica.
[/hidepost]