LIVORNO – Fabrizio Vettosi non ha bisogno di presentazioni su queste pagine. E nemmeno di commenti alla seguente, amareggiata lettera che chiosa un mio recente corsivo.
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Caro direttore, colgo l’occasione per salutarti.
Può farti piacere che come potenziali nemici del popolo siamo in due; anche perché è palese il fallimento della bulimia associativa dei nostri tempi nel nostro settore in cui si accavalla in maniera inefficiente l’attività di ben ventisette organizzazioni datoriali o pseudo-tali molto spesso buone solo ad elargire lauti stipendi a carico degli associati.
Alla fine non mi sembra di vivere tempi, culture, ed approcci diversi di quando ho iniziato a lavorare in questo settore; vedremo i nuovi Battini dove arriveranno, ma ciò è frutto anche della vetero-cultura delle organizzazione dei lavoratori e dei lavoratori stessi che non si rendono conto che non si può vivere di quasi rendita nella rigidità di un turno di sei ore in un mondo in cui oggi le gru si comandano quasi da remoto e nei porti più efficienti i movimenti vengono effettuati con i veicoli elettrici ed autonomi, molto spesso con l’energia generata da fonti rinnovabili.
Per cortesia, non paragoniamo le agitazioni 📣📢 viste nel porto di Amburgo (ero lì in quei giorni) con quelle minacciate nei nostri porti; mi sembra di ritornare a scuola quando speravo nello sciopero generale per andare a fare un allenamento in più con la mia squadra di calcio.
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