Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

La trappola legale delle PEC

È toccata anche a noi.

E così abbiamo scoperto – a caro prezzo – l’ennesima trappola che le leggi hanno teso ai cittadini, obbligando tutti coloro che hanno una partita Iva ad avere un indirizzo di “posta elettronica certificata”, che serva o no.

Per molti la PEC è pressoché una spesa (piccola, ma sempre spesa) praticamente inutile: tanto che non la usano mai.

In compenso le istituzioni hanno imparato a usarla inviando per PEC – e non più con la raccomandata cartacea – anche le multe per le infrazioni al codice della strada: con il risultato che chi consulta la propria PEC solo saltuariamente (non gli serve) si trova contravvenzioni di anni prima, raddoppiate per superamento dei tempi, e relative minacce fiscali.

Non esiste nemmeno la tutela sui tempi: si pagano, quando finalmente arriva la minaccia cartacea – anche migliaia di euro per multe che erano metà della metà.

Se questa è la tutela del cittadino…

Pubblicato il
10 Agosto 2022

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora