I nuovi futuri (?) ambiti del porto di Livorno
Mettiamola così: il progetto sulla base del DPSS dell’Autorità di Sistema Portuale del Nord Tirreno è stato recentemente trasferito in una 🗺 grafica 🗺 che possiamo mostrare per la prima volta, con tanto di leggenda (in fondo a destra) che ne chiarisce le estensioni.
Aggiungiamoci anche che la crisi di governo ha posto molti interrogativi sui tempi di realizzazione concreta dei progetti contenuti nelle pianificazioni portuali, in particolare per i finanziamenti pubblici e per tutta la trafila delle approvazioni di legge.
L’auspicio è che in una emergenza mondiale come l’attuale, ci sia in chiave politica almeno quel senso di responsabilità che non comprometta l’adeguamento delle infrastrutture ai tempi richiesti dal mercato della logistica.
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Come si evince dalla mappa, il primo elemento che colpisce è l’indicazione 🟨 (in giallo) 🟨 delle aree che diventano di stretto riferimenti alle attività portuali.
📌 All’interno viene evidenziato (cornice rossa) l’interporto/retroporto di Guasticce: che a sua volta ritaglia anche un’ulteriore strisce di terreno per affacciarsi sullo scolmatore dell’Arno (e i più attenti non dimenticano il progetto di creare una banchina navigabile proprio sul lato Nord del Vespucci, progetto messo a dormire in qualche cassetto, ma ancora esistente). Oltre alla via d’acqua la pertinenza portuale si estende in modo significativo verso Nord in pratica puntando verso l’autoporto del Faldo.
📌 Per quest’ultimo – ci sia consentito l’inciso – la Cpl ha da tempo trattative di vendita o di co-gestione con importanti fondi internazionali di Investimento: sembrava già fatto con un primo gruppo, ma poi le condizioni proposte non sono state accettate e adesso si tratta con un secondo, con soluzione si spera entro settembre.
📌 Per quanto riguarda le aree retroportuali, la mappa individua anche tutta la zona del Picchianti: più interessante ancora l’ambito di espansione a mare dove viene disegnata la Piattaforma Europa intera, non solo la Prima fase (Darsena Europa) per la quale si sta attualmente lavorando – in affanno, almeno affinché l’inizio delle ferie non ha decimato l’organico dell’AdSP – con alcuni “caveat” legati alla revisione dei costi delle materie prime.
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😏 Naturalmente una cosa è buttar giù una mappa di buone intenzioni, sia pure articolata con un importante lavoro d’ufficio dell’AdSP, 🙄 altra cosa è realizzare quanto la mappa contiene.
Anche considerando i tempi necessarie la sola arte burocratica, ci sono da mettere insieme gli accordi con gli insediamenti privati e con le pertinenze pubbliche, dei Comuni interessati.
C’è chi ricorda che le buone intenzioni sono state espresse da tutti – compreso l’accordo che l’AdSP di Guerrieri e Paroli ha condotto faticosamente alla meta. Ma rimane il vecchio, cafonesco detto, secondo cui di buone intenzioni sono lastricate le 👿🔥 vie dell’Inferno 👿🔥.
A.F.
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