Sanzionati diportisti troppo vicini alla costa
PIOMBINO – Dalla Capitaneria di Porto locale arriva il resoconto dell’attività di controllo e vigilanza sulle aree marine di pertinenza, anche con le prime pesanti sanzioni ai diportisti.
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Prosegue 👮♀️👮 l’attività della Guardia Costiera 👮♀️👮 – dice il comunicato – a tutela della sicurezza della balneazione ed all’insegna del rispetto delle regole in mare e sulle spiagge del litorale, nell’ambito dell’ormai consueta Operazione “Mare Sicuro”, partita da lontano e giunta all’edizione del 2022.
Nello scorso fine settimana il personale del Circondario, che comprende gli uffici di Piombino, Follonica e San Vincenzo, ha effettuato molteplici controlli, puntando l’attenzione sul diporto e sull’attività balneare in genere, dando vita ad un intenso week-end operativo.
Durante i 👮🚤 pattugliamenti 👮🚤 nelle acque del Circondario è stata riscontrata la presenza di alcune imbarcazioni che si trovavano a navigare – o comunque erano ormeggiate – a distanza ravvicinata dalla costa, senza rispetto della distanza di sicurezza fissata in 200 metri nelle acque antistanti alle spiagge e 100 metri di fronte alle scogliere a picco sul mare, aree riservate esclusivamente alla balneazione.
Nel complesso, tra sabato e domenica sono stati sanzionati per “sottocosta” sei diportisti, per un totale complessivo di 💶💶 1.377,00 € 💶💶; durante un ulteriore controllo a carico di un conducente di una moto d’acqua, anch’egli sanzionato per non aver rispettato la distanza minima dalla costa, è emerso che lo stesso non era nemmeno in possesso della prevista patente nautica, con elevazione di un’ulteriore sanzione amministrativa di 💶💶 3.672,00 € 💶💶.
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Non da meno l’attività sul litorale, che ha portato al sequestro di numerose attrezzature destinate alla fruizione turistica del litorale (ombrelloni, bastoni e sdraio) installati abusivamente o, comunque, lasciati in spiaggia ben oltre l’orario consentito, configurando l’illecito penale dell’occupazione abusiva del demanio marittimo”.
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Con la doverosa premessa che la Guardia Costiera svolge un’attività encomiabile e spesso anche rischiosa, si può discutere sul divieto di ancoraggio a meno di cento metri dalle coste a picco, come prevede l’ordinanza della Capitaneria che adotta un criterio nazionale.
Specialmente lungo le coste a picco delle nostre isole, ancorarsi con le piccole barche oltre i cento metri significa in pratica non trovare fondo per l’ancora.
Occorrerebbe quindi adottare la norma con intelligente discrimine, consentendo in particolare ai natanti di avvicinarsi a lento moto fino a trovare un fondale accessibile a una linea d’ancoraggio di non oltre una ventina di metri.
L’auspicio è che prevalga il buon senso dell’uomo di mare sulla rigida applicazione burocratica di un diktat.
(A.F.)
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