Occhio! È la giornata mondiale degli squali (Ma quali…?)
LIVORNO –
Questa ormai diffusissima scelta di dedicare una giornata a tutti i già disparati temi dello scibile ha “santificato” nei giorni scorsi anche gli 🦈squali 🦈.
Che sono in effetti animali marini antichissimi e anche bellissimi (purché non li si veda dalla parte dei denti): sono abbastanza frequenti in tutti i mari, da quelli caldissimi a quelli polari. Ma a differenza della fama di mangiatori di uomini, gli umani loro vittime sono una infinitesima frazione di quelli uccisi dalle vespe dei nostri giardini.
Gli squali, come forse sappiamo tutti, sono attivamente cacciati specie in Asia, dove le pinne di pescecane in salamoia vengono considerate una leccornia.
Ma anche in Mediterraneo ormai sembra che siano addirittura ⚠ a rischio ⚠, perché secondo il WWF la loro popolazione sarebbe stata ridotta al 50% in pochi anni: vengono cacciati per spacciare le loro carni per palombo o altri pesci, sono vittime dei palangari da tonni, sono a loro volta cacciati dalle orche, che invece aumentano.
Poi ci sono tutti i “caveat” legati alla stagione balneare, per cui avvitare anche un inoffensivo gattuccio lungocosta scatena furibonde cacce generali.
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Proteggiamo dunque gli squali, come invocano gli ambientalisti e le stesse associazioni della tutela dell’ambiente: sono utili come “spazzini del mare”, fanno parte della naturale catena alimentare, difficilmente (almeno nelle nostre acque) attaccano l’uomo, salvo non lo scambino per un pinnipede loro cibo prelibato.
Gli squali dai quali invece bisogna davvero guardarsi sono altri: a due gambe e quasi sempre con un affabile sorriso sulla faccia…
(A.F.)
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