Costi ambientali del digitale
MILANO – Anche il digitale ha un impatto notevole su clima e ambiente come dimostra il mining dei Bitcoin che produce 56,8 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Per ottimizzare il consumo energetico delle infrastrutture IT è nato kube-green, applicazione sviluppata dalla tech company italiana Mia-Platform che – secondo i promotori – permette di risparmiare in media il 30% di emissioni di anidride carbonica.
Nell’ambito dei primi casi d’uso le stime mostrano una riduzione della carbon thumbprint per un valore compreso fra circa 1.500 kg e 4.500kg di CO2 l’anno.
🗣 “La tecnologia che sviluppiamo oggi ha un impatto considerevole sulle future generazioni: lo sviluppo sostenibile è integrato in tutte le scelte aziendali che prendiamo” afferma il ceo di Mia-Platform 👤 Federico Soncini Sessa.
Ecco per esempio i costi energetici per l’ambiente.
- Inviare un tweet: 0,2 grammi di CO2.
- Mandare una mail: 4 grammi di CO2.
- Con allegato: 50 grammi di CO2.
- Il mining dei bitcoin: 56,8 milioni di tonnellate di CO2 in un anno.
Anche se non ce ne accorgiamo, ogni azione digitale comporta degli effetti sull’ambiente.
Secondo lo “Studio sulla sostenibilità” realizzato da Iab Italia e YouGov, l’industria digitale è responsabile per il 4% delle emissioni di anidride carbonica nel mondo: questo dato è destinato a raddoppiare entro il 2025 e raggiungerà il 20% entro il 2050. L’ecosistema digitale è a tutti gli effetti un’infrastruttura fisica e materiale: reti di connessione, cloud, satelliti e centri di elaborazione hanno bisogno di importanti quantitativi di energia per computare, trasmettere e immagazzinare dati, senza considerare il consumo dei sistemi di illuminazione e raffreddamento che permettono il funzionamento di tutta l’architettura IT.
Il trend è in continua crescita e anche in Italia stanno proseguendo gli investimenti in digitalizzazione. Attenzione…