Confitarma, il carnet delle urgenze

Mario Mattioli
ROMA – Le richieste sono state fatte, con la massima urgenza: ora resta da vedere se il mondo della politica sarà in grado di esaudirle.
Martedì scorso Confitarma è stata audita dalla IX Commissione Trasporti della Camera dei deputati.
Il presidente 👤 Mario Mattioli ha evidenziato che l’impatto della pandemia prima e della guerra russo-ucraina è ancora difficilmente valutabile, anche se 🗣 “la rivista The Economist già nel 2019, quindi ben prima del Covid-19, utilizzava il nuovo termine “slowbalisation” per descrivere i cambiamenti in atto nel commercio mondiale. La globalizzazione non si è arrestata ma ha cambiato forma, sta rallentando e trasformando dando vita ai fenomeni noti come reshoring, nearshoring e friendshoring”. 🗣
🗣 Per quanto riguarda il comparto armatoriale – ha detto Mattioli – l’obbligo imposto dall’Unione Europea di riconoscere anche alle navi comunitarie i benefici del Registro Internazionale previsti per la bandiera italiana potrebbe comportare una sensibile riduzione della flotta tricolore. “Ciò a nostro avviso – ha affermato Mattioli – può essere evitato attraverso l’adozione di interventi di sburocratizzazione, spesso a costo zero per l’erario, quali quelli scaturiti nell’ambito del Tavolo del Mare istituito dal MIMS o quelli previsti nel disegno di legge 3239, che riducono il differenziale dei costi di gestione della bandiera italiana rispetto alle bandiere comunitarie più competitive, valutabile in 100.000 euro all’anno a nave”. 🗣
In ambito portuale, i limiti del sistema che affida alle AdSP e alle Autorità Marittime la gestione delle concessioni risiedono nella difficoltà di avere un quadro omogeneo a livello nazionale.
🗣 “La riforma dell’articolo 18 della legge 84/94, contenuta nel disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 ora all’esame della Camera, va nella giusta direzione ma occorre emanare quanto prima il regolamento ministeriale e, soprattutto, prevedere un coordinamento a livello centrale che valuti i singoli affidamenti sotto il profilo della strategicità e della “indipendenza” logistica nazionale ma soprattutto allargando la partecipazione agli stakeholder, in primis armatori e terminalisti”. 🗣
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In particolare, con riferimento a queste ultime, la legge 84/94 ha riservato alla categoria degli armatori un solo rappresentante.
🗣 “Tuttavia, considerato che all’epoca dell’adozione della citata normativa, a differenza di oggi, esisteva una sola associazione in rappresentanza dell’armamento privato, riteniamo sia necessario apportare le opportune modifiche affinché l’associazione che a livello locale rappresenta maggiormente l’armamento nazionale (avente stabile organizzazione in Italia) possa sempre esprimere un proprio rappresentante in seno agli Organismi di Partenariato della Risorsa Mare delle Autorità di Sistema Portuale e nelle commissioni consultive locali”. 🗣
Infine, Confitarma vede con favore lo sviluppo delle ZES e delle ZLS quale elemento di attrazione di nuovi investimenti nel nostro Paese e di crescita per i porti, in particolare quelli del Mezzogiorno, sempre più in competizione con i porti della sponda meridionale del Mediterraneo.
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