ll grande dibattito in corso a livello mondiale sulle ♻️ fonti energetiche “green” ♻️ investe nel nostro paese anche il cosiddetto eolico offshore: contro il quale c’è più di un “nient”. Sul perché se lo chiede e 🗣 ce lo chiede Aristide Pitzurro 🗣 da Cagliari:
Ho letto che nel golfo di Taranto è stato istallato e sta per operare un importante parco eolico marino, che darà energia davvero pulita ad almeno 3️⃣0️⃣ mila famiglie: e anche altrove ci sono progetti simili, come mi risulta siano da tempo in azione nel Nord Europa, e stiamo sviluppandosi specialmente nel Far East asiatico.
Perché allora ci sono tante resistenze in Italia, tanto che sarebbero decine e decine i progetti bloccati dalle istituzioni o dai comitati pseudo-ambientalisti?
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Davvero, ci sarebbe da meravigliarsi della sua meraviglia: visto che nel nostro Paese – ma non solo –
certe lobby di verismo esasperato hanno bloccato per anni iniziative riconosciute determinanti sia per la mobilità delle merci, sia per la distribuzione del gas, sia per la trasformazione dei rifiuti in energia.
Eccetera. Contro l’eolico in mare si utilizzano argomenti di varo tipo:
- estetica dirompente,
- necessità di cavi sottomarini che sboccano su spiagge o coste,
- pericolo per gli uccelli marini e i migratori,
- limiti alla navigazione da diporto…
Tutti argomenti contestabili e contestati: perché sul piano estetico le torri sarebbero sufficientemente lontane dalla costa per apparire piccole (sempre meno impattanti dei grandi viadotti elettrici che tormentano larga parte delle nostre campagne); sul piano del pericolo per i volatili oggi le pale eoliche ruotano a velocità molto ridotte; sul piano dei limiti della navigazione da diporto sarebbero una piccola minoranza rispetto ai tanti altri vincoli, alcuni dei quali realmente assurdi e assai più impattanti. C’è da sperare che l’esempio di Taranto, oltre a quelli da anni in atto in Nord Europa (Copenhagen è servita da un mega parco eolico da lustri e nessuno se ne lamenta) facciano scuola:
perché la tutela del paesaggio è importante, ma tutti gli eccessi sono controproducenti.