Giochi di guerra sui nostri mari
Il dottor Alberto Giachi di Taranto ci ha inviato la seguente mail:
Ho letto sulla stampa locale che nei giorni scorsi ci sono stati ripetuti ingaggi, nel nostro Golfo di Taranto, tra navi militari americane e russe, con pericolose evoluzioni anche a distanza ravvicinata.
Si possono fare certe pericolose manovre in acque nazionali?
E le nostre navi militari dov’erano?
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Che ci sia tensione anche tra le forze navali in Mediterraneo è ormai appurato da quando è scoppiata la guerra in Ucraina. Con reciproci ingaggi – sempre nell’ambito delle normative internazionali – tra navi NATO e navi della Russia, da tempo inviate anche lungo le coste italiane. La Nato – riferiscono i servizi italiani – ha tre portaerei dislocate nel Mediterraneo: la statunitense USS Truman (CVN-75) e il suo CSG (Combat Strike Group) stazionano nell’Adriatico Meridionale; la francese Charles de Gaulle (R91) è transitata nello Stretto di Messina verso il Mar Tirreno insieme alla nave da rifornimento Berne e il cacciatorpediniere Forbin (D620); infine la portaerei italiana Cavour (C550) gravita su Taranto.
Per la Russia, ItamilRadar ha rilevato nei giorni passati il Surface Action Group (SAG) dell’incrociatore Varyag nel Mar Ionio. Il SAG dell’incrociatore Ustinov circolava a Sud di Creta, dove controlla l’Egeo. Ad Est di Creta è stata registrata un’intensa attività di velivoli antisommergibili della Nato, ma nell’area si trovavano anche almeno tre navi della Marina russa: un sottomarino di classe Kilo, una nave da riparazione di classe Amur e una corvetta di classe Burian. Il controllo delle nostre acque territoriali è svolto anche dai nostri sottomarini più recenti, come si vede dalla foto che alleghiamo.
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