GENOVA – Un bis alla grande impresa di trent’anni fa? Il “Destriero”, oggi poco più d’un rottame ma recuperabile, potrebbe ancora oggi competere – scrive “Daily Nautica” sul suo sito – per stabilire un nuovo record di velocità nella traversata atlantica? Ne è convinto Udo Stern, portavoce di un consorzio internazionale di specialisti di motoscafi, “composto – spiega – da piloti, ‘throttle men’, navigatori, rivenditori di motoscafi e yacht di lusso provenienti dalla Germania, dall’Italia, dalla Francia, dagli Usa e da altri Paesi”.
Il 9 agosto del 1992, seguendo la rotta del mitico Nastro Azzurro, il famoso monoscafo in alluminio, navigando senza sosta e senza rifornimento, percorse in 58 ore, 34 minuti e 50 secondi le 3.016 miglia nautiche che separavano il Faro di Ambrose Light a New York dal faro di Bishop Rock nelle Isole Scilly in Inghilterra, conquistando così il record di velocità media di attraversamento dell’Oceano Atlantico.
Dopo la notizia della mobilitazione di Alberto Scuro, presidente della Commissione Motorismo Storico degli Stati Generali del Patrimonio Italiano, per attivare un’azione di recupero dell’imbarcazione, il consorzio internazionale di cui Udo Stern è portavoce, ha lanciato la sua intrepida proposta: provare a stabilire un nuovo record di velocità 30 anni dopo quella storica impresa. “Abbiamo già proposto con successo al capitano Roger Klueh (record mondiale di motoscafi USA-Cuba) – sottolinea Stern – di guidare/co-guidare la ‘Caccia al Nastro Azzurro’”.