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Sempre più specialisti della sanificazione

Nella foto: Il team del Centro Disinfestazione Livornese.

LIVORNO – La globalizzazione dei traffici ha ormai da tempo abolite le frontiere delle merci, che viaggiano da un continente all’altro nelle tre dimensioni del mare, terra e cielo. Ma la globalizzazione fa anche viaggiare indesiderati e spesso pericolosi “ospiti” delle merci. Le cronache da tempo riferiscono di ragni velenosissimi, serpenti mortali o anche semplicemente topi, cimici, parassiti delle piante, acari. Si nascondono specialmente tra i carichi del legname, ma anche nei containers, nei pallet, nelle balle di pelli, stracci ed altro. Il tutto richiede sempre più prevenzione ma anche interventi specializzati e mirati. Ne parliamo con Gianluca Bernini, specialista da due generazioni di disinfestazione professionale: e come si dice oggi Pest control manager.

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Bernini, intanto una presentazione della vostra azienda.

“Siamo nati con mio nonno nel 1954, entomologo appassionato che aveva recepito le richieste di alcuni paesi stranieri particolarmente attenti alla disinfestazione delle merci che arrivavano sui loro porti. Già allora per spedire in Australia era indispensabile dimostrare di aver bonificato tutto. Poi con mio padre abbiamo fatto ulteriori passi aventi nella specializzazione ed oggi ci sono io, con la formazione professionale specifica richiesta ormai diventata norma internazionale”.

Per disinfestare le merci, sia in arrivo che in partenza, che cosa utilizzate di legge?

“Esistono varie metodologie, legate anche alle varie merci ai vari soggetti: che si sono allargati anche a campi diversi, come gli yacht, gli ambienti urbani, i parchi pubblici, i giardini pubblici e privati, gli ospedali e gli ambulatori, le stesse abitazioni. La campagna contro le zanzare è uno dei settori più noti, ma anche la derattizzazione con speciali trappole è molto richiesta, non solo in aree portuali. Da anni interveniamo per queste due tipologie anche all’isola di Capraia su richiesta sia del Comune che dei privati. Come dicevo, in alcuni casi è necessario ricorrere anche a gas tossici, per i quali abbiamo ovviamente specifiche autorizzazioni. Per ogni tipologia di ambiente o di carico da sanificare è richiesto uno specifico metodo.”

Quindi anche il vostro personale deve essere professionalmente formato.

“È indispensabile perché si utilizzano materiali anche pericolosi e si lavora in ambienti altrettanto difficili. La nostra azienda oggi opera con una trentina di persone, compresi gli amministrativi e con dieci furgoni e camion attrezzati per il pronto intervento. Dal 2002 abbiamo aperto anche una sede nel porto di La Spezia che lavora a pieno ritmo.”

Quali settori della catena logistica sono i vostri principali interlocutori?

“Per sanificare spedizioni con l’estero o dall’estero siamo chiamati in particolare dagli spedizionieri. Ma il settore è d’intervento e sempre più vasto: e come ho già detto andiamo dai privai per i giardini e per i trattamenti antitarli – molto richiesti che sugli yachts – alle amministrazioni pubbliche. Oggi sanificare gli ambienti, dai depositi di merci agli uffici e i magazzini dove lavorano persone, è anche una forma di civiltà e di rispetto per la salute di tutti”.

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Pubblicato il
9 Febbraio 2022

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