Sponda Est sperando nella Befana
LIVORNO – Peccato, pare non sia andata bene. Fino alla vigilia di Natale sembrava fosse concluso l’accordo del secolo sulla sponda Est della Darsena Toscana, sul quale avevano tessuto una paziente tela Luciano Guerrieri ed Enio Lorenzini: più aree al terminal delle navi di MSC, oggi costrette a una rottura di carico con l’utilizzo (certo non gratuito) di spazi privati all’interno e all’esterno.
Enio non parla, ma dicono stia schiumando rabbia. Per lui è fondamentale allargare il suo (e di MSC) terminal in attesa della Darsena Europa. Ma se lui non parla, le voci degli altri corrono: la sospirata pace non c’è stata e la proposta di Guerrieri è saltata per alcune clausole. Chi si è messo di traverso avrebbe contestato proprio una questione di clausole. Ovviamente, non secondarie.
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Conseguenze? Quando su un porto rischia di correre sangue tra privati di primo piano, non si sa mai come può finire. Corrono voci di minacce nemmeno troppo velate sui servizi, ai quali tutti sono ovviamente sensibili. Natale è passato, non ci resta dunque che sperare nella Befana.
Dai Luciano, riscrivi quelle clausole e vediamo se finalmente il nodo gordiano della sponda Est potrà essere sciolto. O in alternativa tagliato, come c’insegnò Alessandro il Grande.
A.F.
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