ROMA – Le regole, gli impegni e la volontà di fare la propria parte per un mondo più Green: ma gli armatori italiani, e il presidente di Confitarma Mario Mattioli per tutti, sono consapevoli che non bastano gli internazionali accordi scadenzati anche ai massimi livelli: occorre armonizzare gli accordi stessi in modo che le regole valgano in tutto il mondo negli stessi tempi. Altrimenti, per dirla in termini forbiti, sarebbe un enorme casino.
Presidente, la proposta dell’IMO sul contributo degli armatori per i 5 miliardi da destinare alla transizione verde, è realistica in un mondo dove l’Europa parte con alcune date e altri grandi paesi s’impegnano per date diverse?
“Il vero problema dei problemi, tra i tanti che stiamo affrontando per arrivare a un mondo meno inquinato, è proprio la difficoltà di avere regole uguali per tutti. Non è realistico pensare che l’Europa stabilisca certi parametri di emissioni per le navi e Cina, India ma non solo ne adottino altre. Com’è possibile che una nave che risponda a regole meno restrittive non possa poi operare nei porti di paesi che le hanno più severe? Il mondo della logistica non potrà permetterselo. Ed è questa una delle nostre maggiori preoccupazioni. Il tema va affrontato e risolto a livello di Nazioni Unite e i prossimi incontri già scadenzati dall’IMO (vedi il documento che pubblichiamo in prima pagina con la foto della grande elica: n.d.r.) dovranno ribadirlo”.
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