Giampieri e D’Agostino sul “caso Trieste”
ROMA – Quello che sta accadendo a Trieste, e in particolare in quello che è il nodo europeo tra i più importanti della catena logistica strategica, preoccupa non solo i triestini e il presidente dell’AdSP Zeno D’Agostino e gli operatori, ma anche Assoporti e il suo presidente Rodolfo Giampieri.
“Il legittimo diritto di portare avanti dimostrazioni da parte dei cittadini tutti – ci ha detto il presidente Giampieri – non può e non deve mettere in crisi la catena logistica in uno dei suoi punti più vulnerabili: nella fattispecie il porto di Trieste che è diventato da tempo uno dei gates più importanti d’Europa sul mare. I riflessi dei problemi creati sulle sue banchine e sui suoi ingressi si riflettono sull’economia dell’intero continente, considerato che oggi il 90% delle merci che vi sbarcano sono destinate al Centro e Nord Europa. Assoporti rispetta ovviamente il diritto di protestare in piena libertà quando non si ricorre alla violenza: ma la libertà di ogni cittadino vale finché non elide la libertà degli altri, in questo caso la grande maggioranza dei portuali triestini che hanno continuato a lavorare e di chi si suda il pane quotidiano in tutte le fasi della logistica che dipendono da quanto avviene in banchina”.
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“Quando poi la protesta diventa un vulnus per l’ordine pubblico – chiude Giampieri – si mettono a rischio anche i principi della democrazia”.
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Anche il presidente D’Agostino, amareggiato da quanto è accaduto e rischia ancora di accadere nel “suo” porto, ha cercato di riportare le cose a un livello più realistico. “Siamo nel pieno di una protesta generata dall’ubriacatura mediatica di tante gente – ha dichiarato – e una parte dei lavoratori si è fatta travolgere, pensando di avere dimostrazioni di solidarietà. Per quanto ci riguarda, da più di una settimana abbiamo aperto un centro tamponi in porto e c’è stata una crescita esponenziale di risposta. Anche sulle attività, abbiamo registrato poche interruzioni: e per la prima volta abbiamo operato anche con la ripresa delle crociere. Il dialogo da parte dell’AdSP non è mai stato chiuso”.
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Secondo l’ultimo bollettino dell’AdSP dell’Adriatico Orientale l’operatività del porto di Trieste è ripresa costantemente dopo i primi momenti di confusione. Termometro della ripresa, il traffico ferroviario gestito da Adriafer che mercoledì ha operato a regime con 2 squadre e 20 treni manovrati rispetto ai 5 di martedì, tornando alla media giornaliera consueta.
Fluido il traffico camionistico ai due varchi 1 e 4 del Punto Franco Nuovo, sotto il costante controllo del servizio viabilità dell’Autorità di Sistema Portuale e Porto di Trieste Servizi in coordinamento con Polizia Stradale, Anas e Polizia Locale, per evitare criticità in ambito cittadino e autostradale dopo i rallentamenti dei giorni scorsi.
Sebbene siano stati contingentati – dice ancora la nota – i mezzi pesanti transitati entro le 17 di mercoledì ai due varchi principali sono stati 3800.
Per quanto riguarda il traffico marittimo, 8 le navi all’ormeggio, tra cui 4 navi Ro-Ro e 2 navi container.
Costante infine il flusso di prenotazioni per i tamponi da parte dei lavoratori presso l’ambulatorio medico del porto di Trieste, attivato dall’Autorità di Sistema Portuale: 200 mercoledì con previsione di aumento del servizio nei prossimi giorni, per arrivare ad una media giornaliera di circa 250-300.
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