Tempo per la lettura: 3 minuti

Italia-Tunisia, cresce la collaborazione sui porti

ROMA – Le due sponde del Mediterraneo qualche volta cercano correttamente di cooperate. Laurence Martin, segretario generale della Federazione del Mare ha partecipato ai lavori del primo incontro virtuale Italia-Tunisia: “Towards the States-General of the Blue-Economy in the Mediterranean: a roadmap between Italy and Tunisia”, organizzato dal Cluster BIG – Blue Italian Growth e dal Cluster Maritime Tunisien, nel corso del quale le delegazioni di Italia e Tunisia hanno discusso del loro impegno a lavorare insieme in tutti i settori della blue economy.

I lavori sono stati aperti con i saluti di Giovanni Caprino, Blue Italian Growth Technology Cluster – BIG, Ezzedine Kacem, cluster Maritime Tunisien – CMT, Daniele Bosio, co-presidente WESTMED, Moez Sinaoui, ambasciatore di Tunisia in Italia, Lorenzo Fanara, ambasciatore d’Italia in Tunisia e Leonardo Manzari e Salem Miladi, Hub Nazionali di Westmed per l’Italia e la Tunisia.

L’iniziativa è legata all’accordo strategico tra il cluster Blue Italian Growth (BIG) e il cluster Maritime Tunisien (CMT), firmato il 9 giugno 2020, che stabilisce un quadro di collaborazione sistemica, al quale è stata associata la FdM, per progetti, iniziative e programmi di finanziamento comuni. Entrambi i paesi sono interessati a lavorare insieme in tutti i settori dell’economia blu: cantieristica navale, trasporto marittimo, pesca, acquacoltura. Il ruolo dei due cluster sarà quello di dirigere, armonizzare e implementare tali aree di cooperazione.

Il Panel “Maritime Transports, Ports Partnership and digitalization – Porto di Rades”, guidato dalla Federazione del Mare, si è soffermato in particolare sulla necessità per i porti tunisini di riacquisire competitività attraverso interventi strutturali sia a livello di governance che di gestione portuale per snellire i flussi delle merci, condizione sine qua non per attrarre investimenti ed operatori. Eugenio Grimaldi, armatore di riferimento dello Shortsea, presente con numerose linee in Tunisia, nel sottolineare la volontà di proseguire su nuove progettualità, si è soffermato sulle difficoltà operative auspicando una soluzione per i colli di bottiglia che frenano lo sviluppo e l’apertura di nuovi collegamenti. Antonella Querci e Francesco Alberto De Bari, Autorità di Sistema Portuale del Tirreno Settentrionale, Antonia Autuori, amministratore delegato Michele Autuori S.r.l, e Lorella d’Amico, DBA group hanno dato la loro disponibità ad una cooperazione rafforzata con le autorità portuali tunisine sottolineando l’urgenza di promuovere la digitalizzazione della catena logistica sulle due sponde del Mediterraneo.

[hidepost]

Il segretario generale della FdM, ha ricordato che sulla base dei dati dell’INS (Istituto Nazionale di Statistica della Tunisia), l’Italia è il primo fornitore del paese nordafricano con una quota di mercato di circa il 15% nel 2020 ed è il suo secondo cliente. La Tunisia è il 5° mercato di destinazione per le esportazioni italiane nella regione MENA nel 2020, il 2° in Nord Africa. Negli ultimi 4 anni si è registrato un aumento costante di circa il 14% degli scambi con la Tunisia (escluso il 2020 che ha registrato una contrazione di circa il 24% a causa della pandemia di Covid-19). 

Il segretario generale ha aggiunto che gli operatori italiani non possono che accogliere con favore le recenti dichiarazioni di Moez Chakchouk, ministro tunisino dei Trasporti e della Logistica, che ha confermato l’applicazione di un programma urgente per la riorganizzazione delle aree portuali, l’integrazione dei sistemi elettronici TOS (Terminal Operation System) e Smart Gates con le altre applicazioni informatiche nel porto di Rades.

[/hidepost]

Pubblicato il
25 Settembre 2021

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora