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Disabili: medaglie a Tokyo, schiaffi a Livorno

Ci dispiace, francamente, tornare su un paradossale problema irrisolto ormai da mesi sul porto di Livorno: quello della base nautica messa sotto sequestro con le strutture a supporto delle attività in mare dei disabili nell’avamposto Mediceo. Il tutto nato da un rapporto della Capitaneria di Livorno su pontili e prefabbricati sulla base in avamporto dell’Assonautica della Camera di Commercio, esistenti da almeno trent’anni, donati dalle stesse istituzioni per il supporto (sempre totalmente gratuito) ai portatori di handicap con una scuola di vela attrezzata di imbarcazioni omologate, piccola gru donata da OLT proprio per i disabili, uffici, bagni e spogliatoi a norma anch’essi dono di imprese, istituzioni, dalla stessa Autorità Portuale.

Malgrado le stesse autorità che hanno firmato i sequestri abbiano promesso una rapida sanatoria, l’estate è passata senza interventi, i disabili sono rimasti a terra, gli articoli sui giornali non hanno avuto risposte, se non di un piccato funzionario dell’AdSP. Oggi però registriamo un intervento significativo: il difensore civico della Toscana, dottor Sandro Vannini, ha scritto a tutte le istituzioni regionali richiamandole alla ragionevolezza e all’assunzione di responsabilità sulla kafkiana vicenda. Ecco la nota, riportata anche dalla stampa locale:

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“Apprendo dalla stampa che a seguito di un provvedimento dell’AdSP del Tirreno Settentrionale i due pontili galleggianti allestiti presso la base dell’Assonautica sono stati rimossi perché abusivi.

“Comprendo e condivido la necessità di intervenire nei confronti dell’abusivismo su tutte le sue forme; tuttavia non possiamo dimenticare la funzione specifica di questi pontili che da oltre trent’anni sono stati utilizzati per le operazioni di imbarco e sbarco dei ragazzi che partecipavano alla scuola di vela per disabili ospitata nella base.

“Ciò impone a tutte le istituzioni coinvolte di trovare una soluzione che, nel rispetto della normativa in materia, consenta la completa ripresa dell’attività dell’Assonautica, che si è sempre posta al servizio delle numero associazioni che opera a favore di centinaia di ragazzi fragili, con disabilità diverse.

“Proprio mentre i nostri atleti con disabilità fisica stanno dimostrando ai giochi paraolimpici di Tokyo come lo sport e il gruppo possano essere determinanti per non arrendersi e superare barriere che possono sere abbattute, noi non possiamo lasciare che un’esperienza pluriennale come questa termini qui, e che venga impedita una così importante opportunità di socializzazione, integrazione e libertà per la vita dei nostri ragazzi che quotidianamente sono costretti ad affrontare ostacoli.

“Ringrazio tutti per la collaborazione e confido nell’individuazione di una soluzione che consenta alle associazioni di riprendere la propria preziosa attività in completa legittimità rispetto alla disciplina dell’uso del sedile demaniale”.

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Poco da aggiungere all’amara vicenda: se non che ad oggi tutte le istituzioni coinvolte non hanno mai preso posizione sulle accorate proteste piovute dalle associazioni disabili, dalle imprese supporter e dalla stampa. La base dell’Assonautica messa in crisi con il blocco dei pontili e dei loro accessori (spogliatoi, bagni e ufficietti usati per i disabili e la Protezione civile) è tra l’altro da anni usata anche dalla stessa Capitaneria, Vigili del Fuoco, parco della Meloria, Crocerossa, militari della brigata Folgore e altre istituzioni. Tutte però zitte e defilate…

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Pubblicato il
8 Settembre 2021

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