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L’Aponte-pensiero su shipping e interporti

Gianluigi Aponte

GINEVRA – Ha appena ricevuto l’ammiraglia della divisione crociere: MSC Seashore. È la più grande mai costruita in Italia e per ultimarla Fincantieri ha dovuto impiegare 4.300 maestranze che hanno lavorato per 12 milioni di ore/uomo. Per averla in flotta Gianluigi Aponte, armatore del gruppo italo/svizzero, pare abbia speso intorno al miliardo di euro. «È un investimento che genera da solo – spiega Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo di MSC Cruises – una ricaduta sull’economia italiana di quasi cinque miliardi. In più l’importante volano turistico-economico attivato dalla nave nel corso della sua vita».

Un rapporto con l’Italia quello della famiglia Aponte che non è stato mai interrotto sebbene il Gruppo MSC sia diventato in pochi lustri un player primo al mondo nel settore dello shipping e terzo nel settore delle crociere. Già assegnata a Fincantieri un’altra grande nave da crociera Esplora: farà parte di un nuovo brand di lusso e l’ordine vale altri due miliardi. Inoltre, sarà costruita sempre con il gruppo, guidato dall’amministratore delegato Giuseppe Bono, anche la gemella di Seashore con un investimento di un altro miliardo. Questi investimenti genereranno un indotto da 13 miliardi per le imprese italiane.

«Penso che, con la dovuta modestia, – ha detto Gianluigi Aponte – l’entità degli investimenti che stiamo realizzando in Italia con il Gruppo MSC non sia una tendenza generalizzata delle multinazionali che vi operano ma un unicum. Oggi ormai ottantunenne, l’allora capitano di lungo corso ha una storia tutta straordinaria: partendo da Sorrento, nel 1970 con una piccola nave Trump con l’Africa Orientale, ha allargato velocemente il suo orizzonte a tutto il mondo, anche servendosi di collaboratori e amici come il compianto agente livornese Aldo Spadoni che lo aveva incoraggiato fin dell’inizio. Sulla crescita del suo brand Aponte oggi sottolinea che il gruppo non investe solo a Monfalcone per la costruzione di nuove navi da crociera ma lo fa anche nei porti, nei terminal marittimi e nel trasporto commerciale ferroviario.” In tutto diamo lavoro solo in Italia a 15 mila persone».

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Un gigante del settore marittimo e dei trasporti che Aponte guida dal quartier generale di Ginevra, dove vive da molti anni. «Siamo presenti in tutto il mondo ma in ogni Paese c’è una cultura imprenditoriale diversa – prosegue Aponte – e anche un modo differente di concepire il rapporto fra gli imprenditori e lo Stato. In Italia, a esempio, non c’è un dialogo stretto, eppure c’è moltissimo da fare nel nostro settore perché cooperando potrebbero nascere grandi opportunità economiche che si tradurrebbero in migliaia di posti di lavoro e stipendi specialmente nel settore della logistica dove, però, servono infrastrutture all’avanguardia e al passo con gli altri Stati».

Aponte ha le idee chiare su come raggiungere questi obiettivi: «bisogna sviluppare di più una rete di interporti, collegati via ferrovia e localizzati ogni 150 chilometri dalla destinazione finale delle merci. Così viaggerebbero su gomma solo per tragitti brevi mentre le lunghe percorrenze verrebbero effettuate da treni».

I benefici? «Si ridurrebbe il traffico nelle autostrade, si inquinerebbe di meno e si decongestionerebbero i porti più grandi che sono saturi e non ci sono più spazi dove creare terminal, risponde. Per quest’ultimo problema avanza una soluzione: «Creare degli inland terminal intermodali». Qui le merci verrebbero ricevute via ferrovia, stoccate e rese disponibili per essere redistribuite verso le destinazioni finali. «Non è una novità – ricorda il maturo armatore – perché è un sistema applicato con successo dalle società olandesi in Sud Africa dove le merci arrivano via mare, vanno direttamente sotto dogana, e, poi, dai porti interni sono distribuite su gomma per l’ultimo miglio».

Dunque non c’è nulla da inventare, ma solo da applicare formule ormai più che collaudate. Ma ci sono orecchie giuste per ascoltare questi giusti indirizzi?

A.F.

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Pubblicato il
7 Agosto 2021
Ultima modifica
9 Agosto 2021 - ora: 09:11

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