PARIGI – Euler Hermes, società del Gruppo Allianz e leader mondiale dell’assicurazione del credito, ha reso noto i risultati di una ricerca condotta sul Commercio Globale.
Nel 2021 (primo trimestre), è stato registrato un netto miglioramento soprattutto in termini di valore (+8,6%) che in termini di volume (+3,4%).
Le previsioni evidenziano che questo trend continuerà fino a registrare una crescita, alla fine del 2021, del +7,7% in termini di volume (contro il -8,0% del 2020) e un tasso ancora più alto del +15,9%, in termini di valore (contro il -9,9% del 2020). Nel 2022, il Commercio Globale non si arresterà, fino ad un aumento generale del +6,2% (volume) e +8,4% (valore).
Quali i motivi della crescita? Il riassortimento degli approvvigionamenti spiega circa il 50% dell’aumento del valore dei flussi commerciali di quest’anno, poiché la corsa globale agli acquisti di “materie prime” sta sostenendo i volumi commerciali e aumentando i prezzi. Tutto ciò porta a una più ampia adozione del modello di gestione delle scorte “just-in-case”, che può tradursi in una forma di micro-speculazione in cui le aziende si affrettano ad acquistare per proteggersi da ulteriori aumenti di prezzo.
I vincoli di spedizione sono causa di un altro 35% circa dell’aumento del valore dei flussi commerciali di quest’anno, poiché le navi sono attualmente utilizzate quasi al massimo della capacità e gli importatori sono disposti a pagare somme più alte per il trasporto dei loro ordini. È improbabile che l’industria navale si normalizzi nel breve termine (2021-2022). Ci sono segnali che i ritardi del trasporto marittimo stanno diminuendo ma la performance complessiva rimane la peggiore che si sia mai registrata in dieci anni di analisi La domanda e l’offerta globale, che hanno spiegato la maggior parte della contrazione annuale del commercio nel 2020, rappresentano solo il 15% circa della crescita media del commercio globale (valore) dall’inizio di quest’anno. Più specificamente, le aziende statunitensi ed europee stanno gestendo le loro scorte per rispondere a un forte rimbalzo della domanda locale, che dipende dalle materie prime e dai beni prodotti e spediti dall’Asia.
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