MILANO – Più che positivo, secondo la Società di consulenza REF-E, il primo semestre 2021 per la crescita della filiera industriale del GNL nei trasporti e altri usi diretti. Il periodo è stato ancora pesantemente condizionato dalla crisi pandemica, che ha rallentato, ad iniziare dallo scorso anno, le decisioni di investimento. Minore impatto sembra da attribuire all’andamento dei combustibili a livello mondiale. Sia in ambito terrestre che marittimo il GNL mantiene l’usuale competitività, anche se risente anch’esso della volatilità delle principali commodity.
Nonostante questo quadro denso d’incertezze lo scorso maggio è entrato in attività in Italia il primo deposito costiero del Mediterraneo (Higas a Santa Giusta Oristano, da 9.000 mc di GNL) ed è stata confermata l’apertura del deposito Edison-Pir-Enagas di Ravenna (10.000 mc il prossimo ottobre). Per la fine del 2021 i consumi diretti complessivi di GNL sono previsti a 205 mila t rispetto ai 130 mila di fine 2010.
Gli impianti di GNL small scale dal primo gennaio al 30 giugno 2021 sono cresciuti nel Paese complessivamente da 139 a 165. Sono 114 le stazioni di servizio con GNL; 103 quelle che riforniscono camion e auto, +9, stabili a 11 quelle solo per auto. Forte crescita delle vendite di camion: 576 immatricolazioni solo da gennaio a maggio (circa il doppio dello scorso anno) per un totale di 3.585 mezzi circolanti, cui ne vanno aggiunti circa 500 immatricolati all’estero. Nel trasporto terrestre a GNL l’Italia conferma la leadership europea.
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