Pneumatici ricostruiti per salvare l’ambiente
ROMA – In sede di conversione in legge del Decreto Semplificazioni, l’onorevole Gianluca Benamati ha presentato un emendamento per vincolare le amministrazioni dello Stato, delle Regioni, degli Enti Locali e i gestori di servizi di pubblica utilità, pubblici e privati, a riservare ai pneumatici ricostruiti almeno il 50% degli acquisti di pneumatici di ricambio. L’emendamento prevede inoltre che le procedure di acquisto delle pubbliche amministrazioni di due o più pneumatici di ricambio siano nulle se non viene riservato ai ricostruiti almeno il 50% del numero complessivo di pneumatici da acquistare previsto dalla procedura.
L’intervento dell’onorevole Benamati, che ha anche segnalato al Governo l’importanza dell’emendamento, si è reso assolutamente necessario in quanto la normativa ambientale vigente è ampiamente disattesa. Per contenere l’impatto sull’ambiente dello smaltimento dei pneumatici usati, l’art.14 della legge 28 dicembre 2001 n.448 prevede già oggi che le pubbliche amministrazioni e i gestori di servizi pubblici e di pubblica utilità nell’acquisto di pneumatici di ricambio per le loro flotte di autoveicoli riservino almeno il 20% del totale degli acquisti ai pneumatici ricostruiti. L’AIRP (associazione italiana ricostruttori di pneumatici) con atto di interpello ha chiesto ad un campione di amministrazioni pubbliche tenute al vincolo se lo rispettino o meno. Alcune delle amministrazioni che hanno risposto dimostrano di usare oltre il 70% di pneumatici ricostruiti, con grande risparmio per la collettività e importanti benefici per l’ambiente. Soltanto il 35% delle amministrazioni interpellate ed obbligate per legge a rispondere all’atto di interpello ha documentato, però, il rispetto della normativa. Ne consegue che, come peraltro risulta dai dati già in possesso dell’AIRP, ben il 65% delle amministrazioni pubbliche tenute a riservare il 20% dei loro acquisti di pneumatici di ricambio ai ricostruiti non lo fa, o quanto meno non ne ha dato evidenza.