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Pietrarsa e programmi

NAPOLI – Certo, sulle diagnosi che sono emerse dal recente vertice di Pietrarsa siamo tutti d’accordo. Compreso il ministro Giovannini che, come hanno riferito i media economici, ha detto che “servono subito il piano per la logistica, l’accelerazione dei contratti di programma, l’avvio rapido anche per il pacchetto di riforme del PNRR e gli investimenti”. Bene, ma per i tempi, che sono il discrimine?

“Bene a un nuovo Piano logistica e trasporti partecipato, “La cura del Ferro” è una condizione necessaria ma non più sufficiente – ha detto ancora il ministro – Accanto agli investimenti, il PNRR chiede riforme. Il primo passo da fare è l’accelerazione dei contratti di programma. Il secondo l’avvio di un nuovo piano nazionale della logistica e dei trasporti, visto che il precedente risale al 2001 e bisogna immaginare questa pianificazione in modo dinamico e flessibile. E questo è possibile solo con il contributo degli operatori del settore e di tutte le parti sociali”.

Giovannini punta i riflettori anche sulla grande spinta che arriverà dalle nuove tecnologie che sapranno fare la differenza ma anche lì spiega “servirà lo sforzo di tutto il Paese e le imprese private avranno un ruolo fondamentale, senza investimenti privati il salto non lo faremo”.

Il ministro sottolinea infine il ritardo del trasporto merci “abbiamo tante difficoltà perché l’intermodalità è un sistema e come tale ha bisogno di tanti elementi, spostare il traffico merci contempla grande investimenti su tutta la catena logistica, è una grande sfida”.

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Seguiamo con gli interventi. Andreas Nolte, presidente Assoferr: “questa edizione di Pietrarsa arriva in un momento storico di grande importanza, il nostro obbiettivo è stato sempre quello di attirare l’attenzione sul mondo della logistica e sulle sue esigenze e causa effetto pandemia, oggi, registriamo come venga riconosciuto il suo ruolo centrale anche dalle istituzioni. E il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è la vera svolta perché per la prima volta assegna un’intera sessione di interventi di pianificazione della logistica, soprattutto allo sviluppo delle infrastrutture”. Conclude “bisogna intercettare la potenzialità del trasporto merci delle piccole e medie imprese che hanno bisogno di un traffico merci diffuso e non concentrato, fondamentale per il nostro Paese.

Leonardo Lanzi, vicepresidente ConftrasportoConfcommercio: “per accelerare lo shift modale dalla strada alla ferrovia è necessario il coinvolgimento dell’autotrasporto in ottica inclusiva e non antagonista. L’autotrasporto sa essere complementare alle altre modalità e attualmente possiede e gestisce la stragrande maggioranza degli ordini di trasporto. Occorre applicare lo stesso spirito con cui Assofer si è unita a Conftrasporto e il forum di Pietrarsa può rappresentare uno stimolo in questo momento particolare di ripresa economica e di riforme”.

Ivano Russo, direttore generale Confetra: “l’Italia movimenta circa 450 milioni di tonnellate di merce l’anno, in import ed export, di cui 6,5 mila legate all’e-commerce: l’1,7%. Nessuno ne nega l’importanza e la crescita, specie nell’ultimo anno, sia chiaro. Ma dovremmo tutti fare uno sforzo per far comprendere all’opinione pubblica che, durante il lockdown, ad esempio, la logistica ha consentito a tutti noi di continuare a trovare i generi di prima necessità nei supermercati, il carburante nelle stazioni di rifornimento, i farmaci nelle farmacie e negli ospedali. Così come, un Paese senza materie prime come il nostro, senza logistica che le importi non potrebbe avere una industria manifatturiera. Né esportare i nostri prodotti semilavorati o finiti nel mondo. Si pensi che ogni anno i porti generano circa 13 miliardi di gettito IVA: praticamente mezza Legge di Stabilità. Questa è la Logistica, oltre al pacchetto con il libro, il CD o un giocattolo. E siamo pronti a sostenere la ripresa, che è forte ed è già in atto, caratterizzandoci sempre più come il sistema circolatorio dell’economia reale. Di tutta l’economia reale: dai consumi al dettaglio alla produzione industriale.

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Con un ministro che è d’accordo sulle priorità della logistica, con i più importanti gruppi di operatori che sono sulla stessa linea, ma con la logistica italiana che continua a “battere in testa”- come si dice dei motori scassati – bisogna rassegnarci a considerare un fattore tempo che a quanto pare è intralciato da mille ostacoli, tra quelli di una burocrazia intoccabile – e lo dimostra l’accanimento a difendere norme assurde come il codice degli appalti – e le mille spinte localistiche della politica.

Il punto d’arrivo? Bisogna correre, e ancora correre. Qualche segnale di buona volontà c’è, bisogna riconoscerlo. Ma le diagnosi delle decine e decine di convegni che si susseguono di questi tempi rischiano di rimanere, malgrado una generale buona volontà, un libro dei sogni, in vista di una stagione politica dove tutto o quasi rimarrà bloccato per le varie tornate elettorali.

A.F.

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Pubblicato il
10 Luglio 2021
Ultima modifica
13 Luglio 2021 - ora: 10:11

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