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Con il sole e anche con la paglia

ANCONA – Mammamia che brutto pasticcio è quello di Ancona. Peggio: nella vicenda della nomina del nuovo presidente dell’AdSP, una volta brutalmente defenestrato l’ottimo Rodolfo Giampieri, stiamo assistendo al più deteriore mercato delle vacche che la politica possa offrire.

La notizia di partenza è nota: la commissione trasporti del Senato, cui spetta valutare la proposta dell’ingegner Africano come presidente post-Giampieri, ha solennemente bocciato il suddetto Africano.

E questo, alla fin dei conti, sarebbe il meno: le commissioni parlamentari esistono per valutare, anche se hanno solo parere consultivo. Il vero “affaire” è su chi ha bocciato e chi invece ha promosso il nome indicato dal ministro. E si scopre che a favore di Africano ha votato solo l’asse tra Grillini e Fratelli d’Italia, mentre PD, Forza Italia e alcuni cani sciolti hanno votato decisamente no, mentre la Lega si è astenuta in chiave critica. Risultato. Proposta Africano rimandata al mittente, cioè al ministro.

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Ora, lasciatemelo dire: il candidato Africano sarà certamente un’ottima persona, anche se il suo curriculum non brillerebbe (e qualcuno ci va pescando dentro alcune contraddizioni): ma quello che imbarazza chi ancora non ha fatto il callo alla politica è l’incredibile asse 5Stelle/Fratelli d’Italia: per questi ultimi, scatenato in difesa del candidato grillino l’onorevole Lollobrigida (che non ha niente a che fare, per fortuna, con l’amata Gina). Insomma, il diavolo e l’acqua santa (o viceversa).

Che succede adesso? Due ipotesi: il ministro tira dritto, se ne frega del nient e nomina Africano, preparandosi alla serie dei ricorsi e all’infinito gallinaio che ne seguirebbe. Oppure, il ministro accetta il “consiglio” e cerca un altro candidato più condiviso, liberando il povero Giampieri (che ha già le sue rogne con la claudicante Assoporti) da una presidenza che di fatto gli è rimasta appiccicata addosso.

La terza ipotesi sarebbe più ragionevole: ma proprio per questo forse la meno probabile. Nominare un commissario, affidando l’incarico a uno fuori dalla politica, come – per esempio – il comandante della Capitaneria locale, contrammiraglio Enrico Moretti, che ci dicono bravo e apprezzato.

Che succederà nei fatti? Aspettiamo sperando nell’estate e nel sole. Come dice il vecchio proverbio: con il sole e con la paglia maturano le nespole e persino la canaglia. Hoops…Hony soit qui mal-y-pense.

Antonio Fulvi

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Pubblicato il
23 Giugno 2021
Ultima modifica
24 Giugno 2021 - ora: 15:59

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