Assoporti attacca sui dragaggi

Rodolfo Giampieri
ROMA – Sembra proprio che ci risiamo: Assoporti ha già involontariamente scatenato una specie di rissa parlamentare, sollecitando la revisione della legge sui dragaggi marittimi che da anni rende un vero calvario interventi essenziali per far funzionare al meglio i porti.
Pare che il ministro non sia contrario alla proposta presentata dal neo-presidente dell’associazione delle AdSP Rodolfo Giampieri: proposta che qualche giorni fa è stata appoggiata nei passaggi più importanti da un gruppo di parlamentari del PD capitanato da Piero De Luca.
C’era già in corso una proposta di legge dello stesso PD che dovrebbe alleggerire la parte burocratica del lungo e pesantissimo iter attuale: un iter che rende quasi impossibile, per alcuni porti specie in Adriatico, mantenere costanti i fondali come invece i traffici e il continuo aumento delle dimensioni delle navi richiede.
Contro la semplificazione e la velocizzazione dell’iter dei dragaggi s’è però già messa di traverso l’ISPRA che parla di “vulnus” all’ambiente costiero. La legge del 206 e integrazioni secondo ISPRA è già oggetto di una serie di analisi da parte dell’Osservatorio nato nel 2019 cui ISPRA partecipa. Il problema contestato da Assoporti è però che da oltre due anni se ne discute ma non si è approdato a niente.
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E i porti continuano ad avere problemi enormi di dragaggio, più che altro per i vincoli alla destinazione dei fanghi (che spesso sono soltanto sabbie più o meno pulite). Una tutela, quella contro inquinamenti da fanghi di dragaggio massicciamente compromessi, che certamente va contemplata: ma sembra del tutto fuori dalla realtà a fronte dell’inquinamento prodotto da fiumi, scarichi più o meno abusivi delle città nonché altre pratiche “disinvolte” che fioriscono sulle nostre coste.
A.F.
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