LIVORNO – L’ammetto, dalla periferia del mondo della politica portuale dove ci troviamo, non sempre tutto è comprensibile. Però c’è anche il vantaggio di non essere direttamente coinvolti. O almeno, sulla maggior parte dei casi. Guardiamo intorno: finita o quasi la “riffa” per i presidenti delle AdSP, è in pieno svolgimento quella dei segretari generali. A anche qui, sono i partiti che imporrebbero le scelte. Esempi? Partiamo da vicino, nell’AdSP del Nord Tirreno, presidente Luciano Guerrieri: a fine agosto scade il segretario generale Massimo Provinciali: indubbiamente esperto e intelligente, indubbiamente operativo, indubbiamente – secondo alcuni – molto impegnativo anche per un presidente che non sappia mettergli la museruola. Si era anche candidato come presidente per la stessa carica che è stata affidata a Guerrieri. E pare avesse dichiarato che in caso di sconfitta se ne sarebbe tornato al Ministero da cui proviene. Tornerà a Roma? Le voci di prora raccontano che sarebbe stato indicato anche per la segreteria generale dell’AdSP di Genova, ma sappiamo com’è finita. A Genova c’è stato una specie di “pronunciamiento” contro l’indicazione del presidente. Boh?
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