Monitoraggi ambientali e droni
Da una piccola società che opera nel campo delle start-up sui droni riceviamo:
Abbiamo letto su un sito ligure di un’operazione avviata da poco per il monitoraggio della prateria di posidonia utilizzando alcuni droni, ma senza dettagli esaurienti. Si tratta di apparecchi subacquei? E di che tipo? Siamo interessati a queste sperimentazioni perché stiamo lavorando nello stesso settore. Grazie
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Da quello che ci risulta l’operazione è condotta nell’ambito dell’Università di Pisa, più esattamente del suo dipartimento di ingegneria dell’informazione insieme all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. La sperimentazione si svolge nelle acque di San Michele di Pagana, vicino a Rapallo, con una serie di test su nuovi sistemi di monitoraggio della posidonia oceanica, che è una pianta sottomarina molto utile come incubatore di molte specie animali e rappresenta anche una difesa dall’erosione costiera.
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I droni utilizzati dovrebbero essere due: uno aereo, con fotocamera che rileva la prateria (la posidonia cresce a profondità molto ridotte ed è avvistabile dall’alto come macchie verdi sul fondale); un secondo subacqueo, con caratteristiche molto specializzate, in grado di fotografare da vicino le foglie e i rizomi della prateria. Si chiama “Zeno”, ha forma vagamente simile a un disco volante ed è dotato anche di sonar e di intelligenza artificiale per cavarsela pure in situazioni impreviste. Dal dipartimento dell’Università di Pisa potete avere anche informazioni più dettagliate. E buon lavoro con la vostra start-up.
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