Il “Cavour” promosso per gli F-35B
NORFOLK – La portaerei della Marina militare italiana “Cavour” ha completato le “prove in mare” (sea trials) per l’impiego operativo degli F-35B la “variante a decollo corto e atterraggio verticale (Stovl)” del caccia da superiorità aerea. Il velivolo da combattimento di quinta generazione del programma Joint Strike Fighter sostituisce degli AV8B-plus.
La portaerei dovrebbe ricevere il primo velivolo nei prossimi giorni, entro la fine del mese.
La qualifica per gli F-35B permetterà infatti al Cavour di partecipare a operazioni congiunte tra la marina italiana e il corpo dei Marines degli Stati Uniti.
Nel corso delle prove in mare i due F-35B del Pax River ITF imbarcati hanno effettuato oltre 50 missioni di volo: in diverse condizioni meteo e stato del mare; una sessione notturna; circa 120 appontaggi verticali e altrettanti decolli corti con l’ausilio dello ski jump e singole prove di decollo verticale.
Si tratta, sottolinea la Marina, “di una pietra miliare nel percorso di acquisizione della strategica capacità di impiego dei nuovi velivoli, cui farà seguito, entro la fine del 2024, la ‘Initial Operational Capability’ e successivamente la ‘Final Operationl Capability’ che coinciderà con la consegna dell’ultimo de quindici F-35B alla Marina previsto dal programma”.
[hidepost]
L’iter si concluderà quindi con l’acquisizione della “Final Operational Capability” dopo la consegna del quindicesimo velivolo alla Marina.
Nel momento in cui gli F35-B inizieranno la regolare attività operativa l’Italia entrerà a far parte di una élite di pochi Paesi al mondo (insieme a Giappone e Regno Unito) in grado di esprimere una capacità portaerei con velivoli da combattimento di quinta generazione.
Il Corpo dei Marines degli Stati Uniti ha già cinque squadroni operativi F-35B. Il Regno Unito ha dichiarato la sua prima capacità operativa (IOC) con i suoi F-35B sull’HMS “Queen Elizabeth” poco più di due anni fa. Il nostro paese diventerà di fatto l’unico paese dell’Unione europea a vantare questa capacità, che in tempi difficili come gli attuali, con il ritorno alla contrapposizione dei blocchi militari e i tanti conflitti anche ai nostri confini marittimi, ci da la garanzia sintetizzata dal celebre detto romano: Si vis pax para bellum.
“Un’impresa strategica per il Paese e la Marina militare a cui dovrà affiancarsi quella più specifica di amalgama con l’intera forza armata marittima”, aveva sottolineato il capo di Stato Maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.
[/hidepost]