Le cozze e la Darsena Europa

Nella foto: Le file estive delle auto davanti al ponte levatoio al Calambrone.
FIRENZE – La tragicommedia delle cozze inquinate, che sta mettendo in crisi – almeno nell’opinione pubblica – i programmi di avvio delle gare per la Darsena Europa, sta surclassando i problemi veri per il porto livornese del futuro. E s’incrociano le paure, le smentite, le assicurazioni.
Da Firenze, dalla Regione Toscana, è arrivato anche un (prudente) invito a darsi una calmata: potrebbe anche essere – fa filtrare la Regione – che l’analisi sulle cozze “inquinate” dal benzene sia stato un errore di laboratorio. Il presidente dell’AdSP Luciano Guerrieri da parte sua tranquillizza: “Stiamo facendo una seconda analisi con un altro campione di cozze”. E comunque, visto che non è impossibile che il sito abbia qualche settore inquinato – non dimentichiamo che ci scaricano sia lo Scolmatore dell’Arno che il Canale dei Navicelli, non certo due vettori di acqua minerale – si può studiare una deperimetrazione parziale del SIN per non perdere tempo. Insomma; le cozze non dovrebbero essere ostative.
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Rimane il problema, ufficialmente piuttosto trascurato (o comunque tenuto sotto silenzio) dell’ultimo miglio di accesso alle darsene: alla Darsena Toscana ma specialmente alla Darsena Europa. Fino a quando non sarà tombato il collegamento tra la foce dei due rivi e la Darsena Toscana, l’accesso stradale e ferroviario alle darsene rimane condizionato da due ponti girevoli antidiluviani: il che non è compatibile con le esigenze dei traffici d’oggi e lo sarà drammaticamente con quelle di domani. Si continua a cincischiare sui tempi e sui modi di risolvere il problema senza penalizzare il traffico fluviale per il Canale dei Navicelli e per le darsene alle porte di Pisa. Compresa l’idea di sostituire l’attuale ponte sulle foci con un settore mobile centrale, che comunque interromperebbe sempre il traffico automobilistico alla sua apertura: creando specie d’estate lunghe file inaccettabili anche per le vicine darsene. Soluzioni? Guerrieri sta cercando di parlarne con il sindaco di Pisa e con la Regione. Ma i tempi stringono, se si spera di poter arrivare in tempo al traguardo del 2024.
A.F.
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