Visita il sito web
Tempo per la lettura: 4 minuti

Sogese e il mondo del freddo

Andrea Monti

GUASTICCE – L’intelligenza artificiale nel freddo, che diavolo è costei? Parafrasando don Abbondio dei “Promessi Sposi” (ve lo ricordate? Carneade, chi era costui?) può essere difficile capirlo. Eppure ne abbiamo esempi quotidiani, per esempio utilizzando il frigorifero di casa, che oggi è concepito per consumare meno, per inquinare meno e specialmente anche per interpretare ordini e comandi.

Che c’entra questo con l’interrogativo di partenza? Ce lo spiega Andrea Monti, giovane titolare insieme al fratello Luca del gioiello Sogese, ovvero dell’azienda che non solo opera con una flotta di celle frigo di ultima generazione, ma anche inventa, sperimenta e innova nel settore del freddo: abbinando l’intelligenza umana (ovviamente prevalente) a quella artificiale di supporto.

Sogese sta diventando un riferimento importante per l’innovazione nel campo del freddo. Tutto per la vostra inventiva usando gli strumenti che l’intelligenza artificiale, ovvero i computer, vi mettono a disposizione?

“Noi ci muoviamo, nel concreto, cercando di realizzare gli strumenti che le leggi richiedono per inquinare meno, sulla base delle normative ma anche cercando di andare oltre. La richiesta dei mercati di celle frigo continua a crescere, ma continua anche ad essere sempre più specializzata. Come abbiamo visto per la distribuzione dei vaccini anti-Covid, occorrono celle capaci di mantenere temperature bassissime e di segnalare, mediante sistemi di controllo remoto, scostamenti rispetto alle performance desiderate. In altri campi le temperature richieste sono meno estreme ma c’è comunque grande attenzione ai costi di esercizio, alla mitigazione dei rischi e all’impatto ambientale. Occorre dunque offrire sistemi adatti alle varie esigenze ma in linea con i costi che il cliente può sostenere e con la sua sensibilità verso un limitato impatto ambientale. Ed è quello che siano in grado di fare con il nostro parco celle frigo”.

Ha accennato ai costi, che oggi sono legati in buona parte anche ai tipi di gas refrigeranti utilizzati, le normative impongono l’abbandono dei vecchi gas, gli R-404-A se non sbaglio, perché inquinanti, con una nuova generazione che ne riduce l’impatto potenziale in atmosfera del 50% e in alcuni casi anche in percentuali maggiori…

“È un campo dove ancora si lavora alla sperimentazione. Le nostre celle frigo ovviamente sono tutte a norma di legge con i gas. Ma stiamo andando ancora in avanti, perché in futuro potremmo ottenere risultati più importanti, sia nel campo della protezione ambientale, sia in quello dei costi. Mettere a punto macchine che consumano meno energia elettrica, che hanno un potenziale inquinante ridotto se non praticamente nullo, che sappiano reagire anche ai bruschi cambi di temperatura, per esempio quando si apre la porta di un box refrigerato in ambiente esterno caldo, è quello che stiamo facendo. La sensibilità del cliente a queste tematiche è certo una spinta: ma noi andiamo ancora più avanti perché il progresso non si ferma”.

Da quello che possiamo capire, c’è un obiettivo sui gas refrigeranti cui puntate con molta attenzione e speranza, il CO2.

“Ci stiamo effettivamente lavorando, partendo da due presupposti entrambi interessanti: questo gas costa un decimo degli altri gas oggi utilizzati ed essendo parte e presente in atmosfera, non inquina. Sia chiaro che non è facile utilizzarlo come refrigerante perché richiede macchinari estremamente sofisticati e costosi che lavorino a pressioni elevatissime. Stiamo sperimentando questa opzione perché siamo convinti che possa essere il domani e nemmeno troppo lontano”

In sostanza, sta cambiando molto e non tutto. In questo quadro come gestite la vostra flotta di celle e container frigo?

“Noi abbiamo attualmente un totale di 850 unità frigo, tutte a norma, con un programma annuale di rinnovo di circa il 10% del totale. Le unità locate come magazzini refrigerati temporanei rappresentano l’85% del business mentre il restante 15% è impegnato nell’uso marittimo, con sempre maggiore attenzione da parte dell’armamento. I campi di interesse per noi sono in continua evoluzione, come si è visto anche con le esigenze dei vaccini da tenere a bassissima temperatura”.

Per chiudere, un’ultima curiosità: apparati così specializzati e anche sofisticati richiederanno un servizio di assistenza e intervento molto preparato.

“L’assistenza è e deve essere un punto forte del nostro lavoro ed è sempre compresa nella fornitura degli impianti. I nostri tecnici sono sempre in viaggio, pronti a volare dovunque richiesti. E la loro formazione è un elemento di primaria importanza, sul quale quotidianamente siamo impegnati. Hardware e software sono la base, ma gli uomini e la loro capacità sono il top”.

A.F.

 

Le principali innovazioni

Oltre ai refrigeranti la flotta è mappata per rilevare sia i consumi energetici che le emissioni acustiche – il noleggio statico pone anche un problema acustico per chi deve lavorare con le celle tutto il giorno.

Per quanto riguarda i consumi elettrici sono ottimizzati attraverso:

– Sostituzione di macchinari ad elevato consumo energetico con macchinari di nuova generazione in grado di tagliare i consumi sia in fase di startup che in fase di normal work – innovazione tecnologica.

– Applicazione dei microswitch che collegano il funzionamento del macchinario alla apertura delle porte;

– Modifiche al software di controllo in modo tale che l’attività di defrosting fosse ottimizzata – defrosting implica il temporaneo innalzamento della temperatura per sciogliere le formazioni di ghiaccio attorno alla griglia dell’evaporatore.

Questo ha permesso all’azienda di offrire prodotti che sia su basse che su bassissime temperature sono in grado di tagliare i consumi energetici del 75% rispetto ad un macchinario di vecchia concezione.

Per l’inquinamento acustico Sogese ha lavorato per progettare delle barriere che possano ridurre i db prodotti dalla macchina al di sotto del limite dei 40db (limite notturno).

Pubblicato il
20 Marzo 2021
Ultima modifica
23 Marzo 2021 - ora: 13:38

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora