Quel “mistero” della Leonardo di Livorno
Riceviamo da un commesso di un magazzino della zona che chiede di firmarsi A.Z.:
Continuo a leggere notizie, sulla stampa e sul web, del gruppo Leonardo che macina utili sia in Italia che (mi sembra) anche in Francia. La mia curiosità e quella di altri colleghi è relativa allo stabilimento Leonardo di Livorno vicino al nostro posto di lavoro, che prima si chiamava Wass e che sembra quasi una zona militare, cintata e mai presente nella vita cittadina con rappresentanze o anche sindacati. In tempi di crisi come questa, che noi verifichiamo anche sul posto di lavoro, la Leonardo cosa fa a Livorno per avere bilanci così brillanti? Qualcuno mi ha ricordato che almeno nel passato venivano prodotte a Livorno micidiali mine navali o terrestri (o tutt’e due) utilizzate anche nella guerra del Golfo contro Saddam Hussein. Le faranno anche oggi?
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Il gruppo Leonardo è una multinazionale che mette insieme le esperienze e le tecnologie di aziende specializzatissime sia italiane che francesi. Ci risulta che qualche anno fa, quando ancora c’era il Trofeo Accademia Navale di vela con un “villaggio” espositivo in tensostrutture sul mediceo, la Wass avesse presentato un suo interessante progetto di drone subacqueo, con caratteristiche avanzatissime di guida autonoma per rilevamenti del fondale e ricerca di oggetti. Altre manifestazioni in cui l’azienda ha presentato proprie iniziative ci sono state nel 2019 con una rassegna su Leonardo da Vinci e le sue macchine. E sulla rivista mensile RID (che si occupa di militaria) appare regolarmente una pagina di pubblicità del gruppo, basata sull’elettronica avanzata e sui sistemi di scoperta. Di recente poi abbiamo pubblicato le foto di due elicotteri “impacchettatti” con le insegne della Leonardo in banchina al TDT per la spedizione via nave.
È vero che a Livorno la Leonardo – erede di Wass e ancor prima di Whitehead, la famosa marca dei siluri che era passata nel gruppo Fiat e aveva prodotto anche piccoli motori fuoribordo – non è molto aperta. Ma lo stesso accade per aziende che operano in campi così delicati come l’elettronica, la missilistica etc (un esempio è la Kaiser, che lavora anche in campo spaziale). Per quanto riguarda le mine, non ci risulta che la produzione a Livorno sia in atto, anche perché ci sono state severe restrizioni sull’uso e la vendita di questi ordigni.
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