Gorgona, il fotovoltaico “desaparecido”

Nella foto: I pannelli della dismessa “centrale eolica” di Gorgona all’istallazione.
Ci scrive una signora ambientalista, Rosalba Cini, che ha visitato tempo fa l’isola-carcere.
Caro direttore, ho visitato l’autunno scorso l’isola di Gorgona approfittando di un gruppo di ambientalisti di Grosseto: isola splendida, con un affascinante rudere di torre antica che si affaccia a strapiombo sulla costa che guarda la Corsica: isola piena di storie altrettanto affascinanti, che meriterebbe forse un destino meno triste dell’attuale. Mi hanno meravigliato due cose. Una distesa di pannelli fotovoltaici dismessi e in cattive condizioni, che mi hanno detto essere stata abbandonata al proprio destino poco dopo l’istallazione; e il numero veramente ridotto di agenti della polizia penitenziaria, secondo una delle nostre guide non più d’una ventina per circa cento detenuti. Non sarebbe davvero il caso di liberare questo splendido, piccolo paradiso?
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La storia della Gorgona meriterebbe da sola un romanzo, come quello di Montecristo e il suo famoso tesoro. E la dismissione della colonia penale, a quanto sappiamo, è stata nei programmi di parecchi governi anche perché l’isola oggi costa una tombola come mantenimento e l’essere colonia agricola crea difficoltà sia per la chiusura degli allevamenti, sia perché detenuti esperti di agricoltura ce ne sono pochi.
Limitandoci alle sue domande: i pannelli solari furono istallati oltre dieci anni fa con la speranza di fornire sufficiente elettricità ai bisogni primari della sede della colonia, ma si dimostrarono subito insufficienti. E invece di studiarne un potenziamento furono abbandonati, senza manutenzione e protezioni. L’isola oggi ha la corrente elettrica grazie a un vecchio impianto di gruppi elettrogeni a gasolio, qualche volta addirittura spenti per mancanza del carburante (non è sempre facile far arrivare la bettolina con il rifornimento.
Il numero degli agenti è un dato riservato. In organico dovrebbero essere almeno una trentina, per circa 70/80 “ospiti”, ma capita speso che tra ferie, impossibilità di entrare dal continente per maltempo o permessi speciali, quelli davvero sull’isola siano – a quanto si dice – meno della metà. Che ovviamente fanno il possibile, ma non certo l’impossibile.
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